lundi 8 mai 2023

LA COSTITUZIONE DELLA GRAN LOGGIA DI LONDRA FU INVENZIONE TRUFFALDINA?

 


Rispondo a Maurizio Nicosia, che, nel mio thread fb su Newton, giustamente mi faceva notare che "la diatriba tra Ancients e Moderns è successiva al 1730, e nasce per l'inversione di parole, segni ecc. operata dai Moderns a seguito della pubblicazione _Masonry dissected_ di Prichard".

Infatti è così!

Tale diatriba si sviluppa proprio in questo periodo, ma faccio osservare che essa è tra due Gran Logge, quella dei "modern" e quella degli "antient", entrambe organizzazioni che erano ben lontane dai primitivi ed originari "conventi" muratori e massonici.

Infatti gli stessi antient si strutturano in una organizzazione che le mitiche "old St.John's" non conoscevano, cioè in Gran Logge e logge "strutturate" e permanenti 

Non dobbiamo, però, farci ingannare dalla struttura organizzativa della muratoria scozzese, perché non aveva esempi analoghi né in Inghilterra né in Irlanda.

Tale struttura era il frutto di un intervento statale sulle organizzazioni di mestiere, perché si riteneva la loro "arte" una risorsa nazionale che la corona scozzese intendeva tutelare e al contempo controllare.

Ed in tale ottica vanno considerati i cosiddetti Statuti Schaw, voluti da William Schaw, Maestro dei Lavori ( Maistir of Wark ) e Supervisore Generale ( Generall Wardene ), un funzionario del Re di Scozia, quindi, e non un "massone", tanto meno un Gran Maestro della muratoria scozzese, così come non lo furono neanche i Sinclair, che ne furono solo temporaneamente "patroni".

Si creò così una struttura parallela alle gilde, o corporazioni di mestiere, nel quale erano inquadrate le maestranze attraverso una regolamentazione funzionale e gerarchica delle logge massoniche su base territoriale. 

Infatti anticamente i liberi Muratori costituivano funzionalmente e temporaneamente le proprie logge presso ed in occasione di importanti cantieri.

Con gli Statuti Schaw non sono più temporanee, a differenza di quelle descritte negli Antichi Doveri, ma permanenti ed assegnate ad una specifica area geografica.

Cosa questa assolutamente non vera per l'Inghilterra del XVII e XVIII secolo sino alla fondazione della Gran Loggia di Londra del 1717.

Ed è qui che spesso si crea un fraintendimento in molti cultori di storia della Massoneria, quando affermano che la Gran Loggia londinese fu voluta e promossa da 4 logge preesistenti.

Nella Londra del tempo di strutturato organizzativamente esistevano solo le corporazioni di mestiere, compresa quella muratoria. 

Difatti le logge si "formavano" occasionalmente e temporaneamente, tant'è che le presunte 4 logge fondanti la prima Gran Loggia, prendono il nome dai locali presso cui i "massoni" usualmente si riunivano e non avevano un vero nome proprio come sarebbe logico per una organizzazione permanente.

Le stesse testimonianze documentali sopravvissute ci danno conforto in questa nostra opinione. 

Un noto esempio  è quello del diario di Elias Ashmole , il quale fu ammesso a Warrington nel 1646,  in quella che the Book of Constitutions definisce posteriormente come "an Occasional Lodge", cioè  "una loggia selvaggia", ma che al tempo era il modo comune di riunirsi dei "massoni", proprio perché non esisteva una "struttura" permanente.

Quindi rispondendo a Nicosia:

 in realtà, cosa poco conosciuta, ma ben documentata, le controversie sulla legittimità della Gran Loggia di Londra iniziarono già al tempo della sua costituzione. 

Era una innovazione nel panorama massonico, proprio perché infrangeva una antichissima tradizione consolidata.

Ma la polemica non fu soltanto incentrata sulla sola innovazione organizzativa. Le critiche riguardarono anche e soprattutto le modalità di costituzione anche dal punto di vista della legittimità delle presunte "logge" costituenti la Gran Loggia londinese.

Da questo aspetto gli ambienti massonici "tradizionali" del tempo le considerarono "dubbie", se non addirittura assolutamente truffaldina per almeno una di esse.

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