jeudi 11 juin 2015

La lettera ed il numero, riflessione semiseria tra Cabala e aritmomanzia.

Nell'antichità molti popoli non possedevano dei simboli per esprimere un valore numerico, come avviene oggi per noi con i numeri arabi, ma i numeri erano rappresentati dalle lettere dell'alfabeto. Due esempi classici sono il greco o l'ebraico. Percio' in queste lingue qualsiasi sequenza di lettere è anche leggibile numericamente.
Questa particolarità di tali lingue ha dato lo spunto a numerose discipline speculative di carattere esoterico, magico e divinatorio come la numerologia, l'aritmomanzia, l'isopsefia, la ghematria ed altro ancora.

Sprache der vogel di Anselm Kiefer


Gli antichi Greci
La corrispondenza tra le lettere dell'alfabeto greco e il valore numerico che ogni lettera aveva secondo il sistema di numerazione utilizzato normalmente nell'antichità:
Α=1                            Ι=10                     Ρ=100
Β=2                            Κ=20                    Σ=200 
Γ=3                            Λ=30                    Τ=300 
Δ=4                            Μ=40                   Υ=400
Ε=5                            Ν=50                   Φ=500 
Ϝ=6                            Ξ=60d                  Χ=600
Ζ=7                            Ο=70                   Ψ=700
Η=8                           Π=80                    Ω=800 
Θ=9                           Ϙ =90                   Ϡ=900 

Esempio: ἀγάπη (agápē),  cioè amore, che ha il il valore 93 = [1 (Α) + 3 (Γ) + 1 (Α) + 80 (Π) + 8 (Η)]  ha una corrispondenza isopsefica con la parola θέλημα (thélēma), ovvero volontà, cioè anch'essa ha un valore numerico 93 = [9 (Θ) + 5 (Ε) + 30 (Λ) + 8 (Η) + 40 (Μ) + 1 (Α)].
Es. di una possibile speculazione filosofica di questo dato è la connessione che Aleister Crowley fa nel Liber AL vel Legis con il celebre "Amore è la Legge, Amore sotto il Dominio della Volontà" o quando Sant'Agostino dice che "Dio e l’uomo non sono altro che volontà" ed aggiungeva “ama e fa quello che voi”.
  caldeo,
Metodo di Agrippa o di Pitagora
Sistema usato nell'aritmomanzia per praticare delle predizioni attraverso la trasmutazione delle lettere e dei numeri del nome (onomanzia)
e della data di nascita di una persona.
1= a, j, s;
2= b, k, t;
3= c, l, u;
4= d, m, v;
5= e, n, w;
6= f, o, x;
7= g, p, y;
8= h, q, z;
9= i, r.

Metodo caldeo
Anche questo è un metodo trasmutatorio dell'aritmomanzia.
1= a, i, j, q, y;
2= b, k, r;
3= c, g, l, s;
4= d, m, t;
5= e, h, n;
6= u, v, w, x;
7= o, z;
8= f, p.

Esempi di divinazione aritmetica sulle date di G. P. Philomaste.
Il 1789 anno della presa della Bastiglia e convenzionalmente della rivoluzione francese. Sommando i numeri che la compongono 1+7+8+9 si ha 25, che sommato a quella data dà 1814, l'anno in cui Napoleone lascia Fontainebleau per l'esilio dell'Elba. Luigi XVI salì al trono nel 1774, cioè 1+7+7+4= 19, che sommato sempre alla data precedente dà 1793, l'anno della sua morte e di sua moglie, Maria Antonietta, per mano del boia.
Peccato che tali divinazioni "funzionino" solo col senno di poi...

La Cabala araba, il sistema Abjad. 
Per secoli arabi ed ebrei hanno convissuto insieme, ad esempio in Spagna, ed è difficile dire chi abbia inventato la cabala, anche se nell'uso comune parlandone si pensa immeddiatamente a quella ebraica. Molte delle tecniche del cabalismo spirituale ebraico, sono ad esempio note e comuni anche nel sufismo. 

ā (ا ) ʾalif = 1
b (ب) bāʼ = 2
t (ت) tāʼ = 400
ṯ (ث) ṯāʼ= 500
ǧ (anche j, g) (ج) ǧīm = 3
ḥ (ح) ḥāʾ= 8
ḫ (anche kh, x) (خ) ḫāʾ=  600
d (د) dāl = 4
ḏ (anche dh, ð) (ذ) ḏāl = 700
r (ر) rāʼ = 200
z (ز) zāy =  7
s (س) sīn = 60
š (anche sh) (ش) šīn = 300
ṣ (ص) ṣād = 90
ḍ (ض) ḍād = 800
ṭ (ط) ṭāʼ = 9
ẓ (ظ) ẓāʼ = 900
a (ع)ʿayn = 70
ġ (anche gh) (غ) ġayn = 1000
f (ف) fā = 80
q (ق) qāf = 100
k (ك) kāf = 20
l (ل) lām = 30
m (م) mīm = 40
n (ن) nūn = 50
h (ه) hāʼ = 6
w / ū (و) wāw = 5
y / ī (ي) yāʼ = 10

Anche se in persiano la pronuncia può cambiare rispetto all'arabo, il valore numerico delle lettere rimane lo stesso.

Un esempio:
La parola araba per cuore è (قلب) Qalb.  (ق)qāf 100 +  (ل)lām 30 + (ب)bāʼ 2 = 132
Il nome del Profeta Maometto (محمد) è così composto: (م)mīm 40 +  (ح)ḥāʾ 8 + (م)mīm 40 +  (م)mīm 40 + (د)dāl 4 = 132

Già questa semplice corrispondenza isopsefica è fonte di numerose suggestioni e spunti di riflessioni. Ma se sommiamo 1+32 abbiamo 33. Unendo l'Uno ai 32 cammini della Kabbalah, ricordiamo  l'Albero della Vita, che dobbiamo percorrere per ottenere la realizzazione del Sé. 
33 sono le vertebre entro cui bisogna alzare il fuoco sacro. Questo fuoco (o 33) è Albraq Al-Buraq (البراق), il cavallo alato col volto umano,  l'animale mistico con cui Maometto ascende di notte da Gerusalemme attraverso i sette cieli, i sette chakra. Questo animale è proprio all'interno della nostra pietra, la nostra Ka'ba, Yesod. Albraq Al-Buraq è quindi la Madre Divina Kundalini-Shekinah.

Aggiungo un'ulteriore riflessione fuori contesto, Fulcanelli ne "Le dimore filosofali" dice che "conoscere la Cabala significa parlare la lingua di Pegaso, la lingua del cavallo" (alato).
La Cabala è quindi anche la lingua misteriosa dei filosofi e dei discepoli di Ermes. E' "servita come sotterfugio nell'elaborazione di parecchi capolavori, che molti dilettanti sanno apprezzare, senza neppure sospettare quali tesori siano nascosti sotto la piacevolezza, la bellezza e la nobiltà dello stile. Ciò perchè i loro autori...furono tutti dei grandi iniziati".

Esempio.

"Immaginiamo di voler dare un nome ad un libro, volendo mostrare come esso possieda un certo tipo di contenuto mascherato, forse i resoconti di procedure segrete. Potremmo chiamarlo Fonte dei Resoconti, in arabo Umm al Qissa. Esaminiamo le parole che abbiamo scelto con il loro significato.
UMM = madre, matrice, fonte, principio, prototipo.
AL = di
QISSA = resoconto, storia, racconto.
Umm al Quissa vediamo ora che può significare qualcosa come: Madre dei Resoconti, Fonte della Storia, Prototipo dei Racconti. Ora se queste alternative ci vanno bene, mettiamo in codice le lettere sostituendole con il loro equivalente numerico dalla lista standard Abjad. Sommandole otterremo 267.
La nostra risistemazione può darci la frase: Alf layla wa layla. Cioè Le mille è una notte. Il titolo di un libro o il nome di un autore, daranno spesso un importantissima indicazione dell'enfasi che va posta sull'opera e quello che vi si può scoprire. Nel caso delle Arabian Nights , la persona che diede il nome al libro voleva comunicare che nel suo interno si sarebbero trovate alcune storie fondamentali. Uno studio delle stesse storie e la loro decodificazione secondo le regole del linguaggio segreto, ci dà l'intenzione o il significato nascosto e l'uso nascosto delle storie. Molte di loro sono insegnamenti sufici in codice, descrizioni di processi psicologici o leggende cifrate di un tipo o dell'altro". (da I Sufi: la tradizione spirituale del sufismo di Idries Shah)
In pratica è anche un linguaggio segreto tra iniziati addestrati a riconoscerlo ed ad usarlo. Ed è proprio attraverso la mediazione degli Arabi di Sicilia e della Spagna che anche nell'Occidente Cristiano arriva la Cabala, da cabalus, cioè cavallo da soma, che in questa eccezione acquista un significato speciale. E' la "langue verte" degli Alchimisti, il " velame de li versi strani" di Dante e dei Fedeli in Amore, il biaiser cioè il linguaggio obliquo dei compagnoni.

Un esempio
Per  alcuni nel De secretis operibus artis et naturae di Ruggero Bacone c'è un passo, che celerebbe in un anagramma la ricetta per la fabbricazione della polvere da sparo (nitrato di potassio, carbone di legna, zolfo). 
"Sed tamen salis petrae luru vopo vir can utri et sulphuris; et sic facies tonitrum et coruscationem si scias artificium."
Anagrammando le parole, luru vopo vir canutri, si ottiene R.VII PART: V .NOV.: CORUL. V:, cioè "recipe VII partes, V novellae coruli V".
Per cui la frase andrebbe letta così :
"Ma tuttavia prendi sette parti di salpetra, cinque parti di nocciolo giovane, cinque di zolfo; e così, se conosci l'artificio, farai tuono e lampo."

Un esempio di Cabala fonetica.
Nel Sogno Verde vi sono diversi personaggi che nel nome nascondono dei giochi di parole: Hagacestaur (Guhr-Alacaester), cioè l'Alkast di Mercurio, Séganisségède,cioè génie de Sages (il genio dei saggi), Ellu Gate (glu ètalèe, il vischio esposto all'aria),  Tripsarecopsem (corpo, anima e spirito).
(Tratto da Alchimia e spagiria: dalla grande opera alla medicina di Paracelso di Patrick Rivière)