samedi 19 novembre 2016

Carl Gustav Jung: Illuminato, Massone o Rosacrociano?



Carl Gustav Jung

Come spesso accade per tante celebrità anche per C. G. Jung in tanti non si sono sottratti al gioco della raccolta delle figurine attribuendogli le più svariate appartenenze.
La prima è quella che fosse un massone.
Leggenda diffusa soprattutto in Italia ed in molti paesi di lingua spagnola.
Numerosi sono infatti i siti anche massonici di lingua spagnola che identificano C. G. Jung come massone. In genere tale identificazione si basa su generiche suggestioni quali aspetti caratterizzanti i suoi studi ed altre circostanze come la sua partecipazione al Circolo Eranos, o meglio a quel ciclo d'incontri voluti a partire dal 1933 da Olga Fröbe-Kapteyn sul Lago Maggiore a cui parteciparono diverse eminenti personalità studiose di discipline diverse ma tutte legate al tema della spiritualità1.
Molto più circostanziata la diceria italiana sull'affiliazione di Jung alla Massoneria, che pare sia stata originata da Francesco Brunelli, di cui mi dicono essere “nonostante il suo ben poco attendibile maestro Ambelain, ...piuttosto prudente e ben informato”. Pare infatti che C. G. Jung fosse affiliato alla Freimaurerloge “Modestia cum Libertate” all'Oriente di Zurigo. Loggia di Rito Scozzere Rettificato.
In realtà da una non poco accurata ricognizione dei siti massonici di lingua tedesca, oltre che svizzeri, non emerge alcuna affiliazione di C. G. Jung alla Massoneria.
Infatti ad esempio tra i personaggi noti aderenti alla Massoneria sul sito della Schweizerische Grossloge Alpina (SGLA), obbedienza a cui la loggia “Modestia cum Libertate” appartiene, vi sono citati Károly Kerényi, noto storico delle religione di origine ungherese, amico e collaboratore di Jung, ed il nonno dello psicanalista svizzero, Karl Gustav, che ne fu anche Grossmeister (G.M.) dal 1850 al 1856, ma non lo psicanalista svizzero2.
Cosa assai singolare e credo assolutamente rivelatrice di una non sua affiliazione alla Massoneria.
Infatti altrimenti non si capirebbe il perché non citarlo quale vanto per una già prestigiosa obbedienza massonica, tanto più che anche lo zio di C. G. Jung, Ernest Jung, è stato Gran Maestro della GLSA tra il 1884 ed il 1890.

Di certo sappiamo che il nonno, Karl Gustav, è stato certamente un eminente massone 3. Meno noto è che questi si convertì al protestantesimo lasciando il cattolicesimo grazie all'influenza di due teologi protestanti Jacob Fries4 e Friedrich Schleiermacher5.
E qui si apre un risvolto interessante.
Johann Sigismund von Jung, zio di Jung, sposò la più giovani delle sorelle di Schleiermacher6, ma pare che fosse anche un Illuminato di Baviera. Nello studio di Hermann Schüttler, Die Mitglieder des Illuminatenordens, 1776-1787/937, compare quale aderente alla nota consorteria per l'appunto un Johann Sigismund Jung8, le cui date di nascita e di morte coincidono con quelle dello zio di Karl Gustav Jung.
A questo punto è difficile pensare ad una semplice coincidenza.
Ma Johann Sigmund Jung fu anche Massone e compare nel piè di lista della Loggia Massonica “Maximilianische vollkommene Einigkeit zur goldenen Sonne” di Monaco.
Come Illuminato pare, se l'identificazione tra i due omonimi è corretta, che non abbia fatto molta “carriera” essendo certo il solo raggiungimento del grado di “Minervale”, uno dei gradi inferiori del "Vivaio", la prima delle tre classi principali in cui era suddiviso il percorso iniziatico. Ebbe come nome iniziatico“Columella” e pare anche “Penelop(e)”.

Se quindi possiamo escludere con una buona approssimazione che Carl G. Jung sia stato iniziato alla Massoneria, sicuramente egli ben conobbe il ruolo importante che ebbe suo nonno Karl Gustav in essa. Possiamo, poi, solo immaginare che egli fosse a conoscenza di una ipotetica affiliazione dello zio di suo nonno, Johann Sigismund, alla confraternita degli Illuminati di Baviera, mentre invece sappiamo che egli ben conobbe come un suo antenato del XVII secolo, Carl Jung di Mainz, fosse un rosacruciano ed un alchimista. Quindi è possibile immaginare che C. G. Jung abbia considerato le tradizioni esoteriche massonica e rosacrociana come parte essenziale della sua eredità ancestrale e spirituale.
Scrive infatti Hereward Tilton, docente di esoterismo tedesco dell'età moderna presso le Università di Exeter, Amsterdam e la Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco:
Fondamentalmente, nella sua autobiografia Jung continua a ricercare le radici del suo destino di fondatore della psicologia analitica al di là di suo nonno. Anche se ciò che realmente pensa è in genere non chiaro su questo punto, Jung suggerisce che discende da un certo dottor Carl Jung di Magonza (m. 1645), che egli ritrae come un seguace nientemeno che del conte Michael Maier, uno dei 'padri' del Rosacrocianesimo.
Immagina, poi, che questo presunto antenato 'paracelsiano' abbia probabilmente conosciuto Gerhard Dorn, che Jung considera come colui che meglio tra qualsiasi altro alchimista si è "cimentato con il processo di individuazione". Jung continua a commentare suggestivamente che "tutto questo non è privo di sicuro interesse" alla luce dei suoi studi sul simbolismo alchemico e la coniunctio oppositorum ('congiunzione degli opposti'). Così Jung si sentì spinto a cercare le domande senza risposta della sua vita e del suo lavoro di psicoterapeuta proprio nel Rosacrocianesimo del Conte Michael Maier e nell'alchimia dei paracelsiani.” 9

Note:

4Jacob Friedrich Fries fu un filosofo, fisico e matematico tedesco. Allievo di Johann Gottlieb Fichte e rivale di Georg Wilhelm Friedrich Hegel ebbe la cattedra di Filosofia e Matematica elementare presso l'Università di Heidelberg.
5Friedrich Daniel Ernst Schleiermacher è stato un filosofo e teologo tedesco. È considerato tra i massimi esponenti della corrente filosofica dell'idealismo insieme a Hegel e Schelling.
6Carl Gustav Jung: Avant-Garde Conservative di J. Sherry, Springer, 25 ott 2010, pag. 10.
7Hermann Schüttler: Die Mitglieder des Illuminatenordens 1776–1787/93. Ars Una, München 1991
8La lista è consultabile presso il sito http://freimaurer-wiki.de/index.php/Mitglieder_des_Illuminatenordens
9Hereward Tilton, The Quest for the Phoenix: Spiritual Alchemy and Rosicrucianism in the Work of Count Michael Maier (1569-1622), Walter de Gruyter, 2003, p. 23. La traduzione, assai libera, è la mia. L'opera di Tilton può essere consultata in http://independent.academia.edu/HerewardTilton .

CAVALCA LA CAPRA (Riding the Goat)





E' un modo di dire tipico della massoneria anglosassone per riferirsi in maniera allusiva e scherzosa all'iniziazione massonica.
I primi rituali massonici si riferiscono a Dio come a "God Of All Things" (tradotto letteralmente in "il Dio di tutte le cose"), per l'appunto semplificato nell'acrostico "G.O.A.T.", che poi nei rituali più a noi vicini diventa "G.A.O.T.U." (Grand Architect Of The Universe), cioè il G.A.D.U.
Invero il "riding the goat" si riferisce anche ad una particolare pratica rituale d'iniziazione che è propria del Royal Arch Purple.
Il candidato iniziato è condotto bendato ad una distanza di quattro o cinque piedi da una "scala", che simbolicamente rappresenta "la Scala di Giacobbe".

At the end of his “ride on the goat” the candidate is rolled up in a bundle and carried in the canvas or sackcloth sheet to the north-west corner of the Chapter room, where he is informed of the consequences of disloyalty to the Royal Arch Purple.



 L'Iniziando, quindi, avanza di due passi e mezzo verso la scala,
Dove i due passi e mezzo, detti "the advancement", sono il numero mistico segreto dell'Ordine e rappresentano simbolicamente le due tribù e mezzo israelite che hanno fatto d'avanguardia d'Israele verso la Terra Promessa.
(Q.”Have you a number?
A. Practical, or mystical.
Q. Mystical?
A. Two, and a half.
Q. What two and a half?
A. The two tribes and a half.
Q. What two tribes and a half?
A. The tribe of Reuben, the tribe of Gad, and the half tribe of Manasseh.
Q. What became of the two tribes and a half?
A. They were restored to their former inheritance on the other side of Jordan in the land of Gilead.”)
Tralasciando parte del susseguente suggestivo rituale ad un certo punto viene aperta alle spalle del candidato una coperta di tela. Gli occhi sono ancora bendati, le braccia incrociate, mentre è in ginocchio su una rappresentazione di una bara.
Gli viene quindi chiesto:
"in chi riponete la vostra fiducia?"
E questo risponde:
"in Dio".
Il nervoso candidato mai si aspetterebbe di essere violentemente spinto all'indietro verso la coperta.
Si apre così una delle esperienze più dolorose ed umilianti della ritualità del Royal Arch Purple.
L'iniziando viene per alcuni minuti brutalmente preso a calci dall'intero capitolo lì riunito.
Questa pratica rituale è detta appunto "cavalcare la capra".
La sua origine pare fosse nei riti degli antichi pre-cristiani con cui si invitava l'adepto a dominare la propria natura inferiore e a superare le spinte egotiche, cioè ad abbandonare i metalli.



Nei paesi anglosassoni poi si utilizza l'espressione "riding the goat" anche per intendere sempre in maniera scherzosa alla tegolatura di un potenziale massone se persona amica e conosciuta personalmente.

I KNOW YOU!
by R. Gould
Don't cover me up - don't take my light
I can tell who you are by day or by night
I can tell by your walk
I can tell by your talk
I can tell by how you stand
Or by the shake of your hand
If you are lost - I know where you can be found
All I have to do is take a look around
I know who you are if you tell me your age
Then I know what conversation we can engage
I can tell if there is a spider on your coat
That you are the man who had to ride the goat
If you can't read or write but you can spell
Then I know you very well
But there is something I want you to know
I am - the son of a widow
If you know from whence I hail
Then you are a man who is truly veiled