dimanche 27 avril 2014

IL GRAAL ED IL CAMMINO DEL SERPENTE



Sir Galahad di George Frederick Watts.

Nel 2003 Dan Brown scrive un romanzo, Il codice Da Vinci, che diventa in breve un best-seller internazionale con milioni di copie vendute in tutto il mondo.

In realtà nella sua stesura iniziale l’opera non è presentata come una fiction, ma come il frutto di un intenso lavoro di ricerca su fatti reali. Il clamore che però suscitò "il Codice" e le reazioni negative di molti studiosi portarono Dan Brown a rimuovere dalle edizioni successive del romanzo una pagina in cui ne indicava la veridicità, anche se poi in diverse interviste ne riaffermerà la storicità.

L’opera di Dan Brown ebbe il merito di diffondere su scala planetaria l’ipotesi secondo cui il Santo Graal  non è, come la tradizione ha sempre creduto, una coppa in cui fu raccolto il sangue di Cristo, ma una persona, Maria Maddalena, la vera “coppa” che ha tenuto in sé il sang réal – in francese antico il “sangue reale”, da cui “Santo Graal” –, cioè i figli che Gesù di Nazareth le aveva dato. Costruzione mitologica che però ebbe illustri precedenti  nel saggio “The Holy Blood and the Holy Grail” di Michael Baigent, Richard Leigh e Henry Lincoln, a cui pare Dan Brown si sia ispirato  e che fu anche causa di uno scontro giudiziario[1], come in altre opere precedenti.

Infatti l’ipotesi del “sang réal”  trova in due personaggi, Pierre Plantard ed in Gérard de Sède, a cui si affianca il geniale Philippe de Chérisey, i massimi diffusori ed alcuni dicono addirittura gli “inventori”. E’ con loro che una tradizione preesistente si arricchisce di diversi particolari suggestivi: Rennes-le-Château, i Catari, i Templari, il Priorato di Sion sino a Leonardo da Vinci.

Costruzione mitica che però viene inficiata dal disvelamento di una serie di manipolazioni e falsi operati dallo stesso Plantard e da altri personaggi a lui contigui.

Ma adesso inizia la parte interessante. Chi era Pierre Plantard? Quale il suo scopo? In quali ambienti aveva avuto la sua formazione culturale e politica?

Plantard muove i suoi primi passi negli ambienti dell’estrema destra francese, in "Action française" di Charles Maurras, movimento antiparlamentare , antidemocratico ma anche monarchico, per poi fondare nel 1937, l’ "Alpha Galates", movimento schierato con il regime collaborazionista di Vichy.

Ma di particolare interesse sono i suoi contatti con gli ambienti sinarchici ispirati a Saint-Yves d'Alveidre, in particolare con Georges Monti, alias Israel Monti, alias Marcus Vella del quale fu discepolo. 

Monti, uomo dalla storia avventurosa, nacque a Toulouse nel 1880, fu abbandonato dai genitori e allevato dai Gesuiti. Si laureò in Diritto Canonico a Parigi ed iniziò a frequentare i circoli esoterici del tempo. Sappiamo che era amico del famoso occultista fin de siècle Papus e per un certo periodo fu segretario del fondatore della confraternita Rose-Croix-Catholique, Josephin Péladan.

Nel 1914 Georges Monti lavora nella biblioteca d’Orléans, ricca di documenti antichi di stampo esoterico-massonico. Si tratta della stessa biblioteca in cui Jules Doinel, altro famoso occultista dell’epoca, scoprì quegli scritti che lo avvicinarono al catarismo. Dopo la fine della Prima Guerra, Monti intraprende molti viaggi e viene coinvolto in intrighi massonici e pangermanisti. Il dossier lo vuole membro della Vehme tedesca, potente organizzazione segreta che avrebbe appoggiato l’ascesa di Hitler al potere. Questo non impedisce tuttavia all’occultista camaleontico d’infiltrarsi nella loggia israelita di B’nai B’rith per poi allontanarsene e denunciarne ad altre organizzazioni l’alta pericolosità.

Nel 1936 le attività sospette di Monti sono condannate dalla Grande Loggia d’Oriente e poco dopo l’avventuriero viene trovato morto avvelenato nel suo appartamento parigino. Il medico che esamina la salma di Monti e diagnostica la morte per avvelenamento è un amico dell’occultista, il dottor Camille Savoir. Questi, noto massone e fondatore del Gran Priorato delle Gallie, era anche medico di famiglia dei Plantard. In ogni caso ciò che interessa la nostra indagine è il probabile legame tra il giovane Plantard ed alcuni membri di confraternite a carattere esoterico, come lo Hieron du Val d’Or.

Lo Hieron du Val d’Or nasceva dal movimento del Sacro Cuore, i cui affiliati perseguivano scopi politici oltre che religiosi. Monarchici, convinti antisemiti e cattolici militanti, questi credevano nell’arrivo di un Roi du Monde e nella restaurazione di una sorta di cattolicesimo gnostico, strettamente legato al cristianesimo degli albori[2].

La società nacque nel 1877. Il nome “Val d’Or” presentava un chiaro riferimento ad Orval. Già il nome, dunque, era tutto un programma. Orval, che si trova nel Belgio a soli 25 chilometri di distanza da Bouillon, ospitava nel Medioevo un’importante abbazia. Monaci giunti dalla Calabria risiedevano ad Orval e alcuni di essi, primo tra questi l’eremita Pietro, avevano accompagnato Goffredo di Buglione nella Crociata in Terrasanta.

Lo Hieron du Val d’Or non può essere inteso come una semplice confraternita religiosa nel senso classico del termine. I suoi membri perseguivano il chiaro intento di tornare alle radici del cristianesimo grazie all’impiego di dottrine egizie, di pratiche cabalistiche e gnostiche. Si ritenevano i continuatori di una tradizione originaria fondata dagli Atlantidi. Credevano nella venuta di un Cristo-Re che avrebbe avuto luogo nell’anno 2000 e si premuravano di annunciare e preparare il suo regno futuro.
 In tutto ciò c’è da meravigliarsi che la Chiesa Cattolica abbia tollerato l’attività di questa confraternita. E di conseguenza c’è da chiedersi se alcune eminenze grigie dello Hieron fossero persone così influenti da dover essere sopportate per forza, così come lo furono  due secoli prima alcuni membri della Compagnie du Saint Sacrement, società che nemmeno l’abile cardinale Mazarino riuscì ad eliminare.

Particolare d'interesse è che René Guenon interpretava il simbolo del Sacro Cuore come “metafora del Santo Graal”. Egli stesso pare fosse membro dell’Hieron du Val d’Or, fondato dal barone Alex de Sarachaga.

Pierre Dujols, che era sicuramente in contatto con membri dello Hieron, scrisse nel 1925: “I membri dello Hieron non solo si definiscono Templari e Cavalieri del Graal, ma si identificano anche con gli Apostoli degli ultimi tempi, quelli citati dalla Madonna della Salette in un documento che fu destinato esclusivamente al seggio papale. (...) In effetti gli iniziatori di questa Crociata si vantano di possedere la “conoscenza”. In parte è vero, ma fino a che punto?”



Senza chiamare in causa l’Ordine medievale di Notre Dame du Mont Sion, possiamo immaginare la società plantardiana del ventesimo secolo come un'epigona delle confraternite politico-religiose ottocentesche? Una domanda su cui riflettere. 

Ma se la tradizione su cui si innestava la costruzione plantardiana è reale con precise finalità politiche, culturali, religiose ed esoteriche , in cosa si differenziava quest’ultima dalla precedente?

Le numerose suggestioni che si legano alla rappresentazione plantardiana, Rennes-le-Château, i Catari, i Templari, il Priorato di Sion, ecc., sono nei loro contenuti sue invenzioni, di altri o qualcosa di reale che lui riprende?

Oggi sappiamo che alcune delle presunte “prove” che dovevano sorreggere questa versatile costruzione sono il frutto di manipolazioni o clamorosi falsi.

I cosiddetti “Dossiers secrets d'Henri Lobineau”, furono compilati dallo stesso Plantard con l’aiuto di Philippe de Cherisey[3] ed introdotti, sotto diversi fake nella Biblioteca Nazionale di Francia per poi inscenare la loro scoperta nel 1975.

Lo stesso Plantard confesserà nel 1993, la falsificazione anche della seconda lista dei Grandi Maestri del Priorato di Sion[4], che pubblicò a rettifica della prima dopo che questa era stata ampiamente discreditata[5].

Tutto questo per dare forma ad uno dei pilastri che doveva sorreggere la costruzione plantardiana, l’esistenza di un’organizzazione segreta, il Priorato di Sion, che avrebbe gelosamente custodito il “vero segreto” del Graal.

Ma il Priorato è mai esistito? 

In un articolo pubblicato nel 1887 nei Mémoires de la Société des Antiquaires de France lo storico E.G. Rey, riferendosi all’abbazia gerosolimitana di Notre-Dame du Mont Sion, scrive: “Questa abbazia fu fondata da Goffredo di Buglione poco dopo l’arrivo dei Franchi a Gerusalemme e lì rimase sino al 1187. Allorché la città di San Giovanni d’Acri fu riconquistata dai Latini, i religiosi di Monte Sion si riunirono nuovamente nel priorato di San Leonardo situato in tale città e che essi possedevano da molti anni. Nel 1291 l’ultimo sopravvissuto di questi monaci si ritirò in Sicilia, nel casale di Santo Spirito presso Caltanissetta.”

Re Luigi VII,  poi, di ritorno da una Crociata, portò con sé diversi monaci dell’Ordine di Sion e gli donò il Priorato di Saint Samson a Orléans ed ex abbazia di Saint Symphorien. Lì furono deposti e custoditi nel secolo XVI gli archivi dell’abbazia di Monte Sion.

Notre-Dame du Mont Sion fu fondata da Goffredo di Buglione poco dopo l’arrivo dei Franchi a Gerusalemme, il 15 luglio 1099. Il 14 ottobre 1187 la città cadde nuovamente nelle mani degl’infedeli e i religiosi di Monte Sion furono costretti a trasferirsi sulla costa della Siria, a San Giovanni d’Acri, dove essi possedevano il Priorato di San Leonardo. Ma il 19 maggio 1291, sotto il pontificato di Nicola IV, la città d’Acri fu conquistata dai Saraceni. L’abbazia di Monte Sion dovette abbandonare definitivamente l’Asia per stabilirsi in Sicilia nella chiesa dello Spirito Santo presso Caltanissetta, nella diocesi di Girgenti (l’attuale Agrigento) e in provincia di Palermo. L’archivio dell’Ordine fu portato in un primo tempo in Sicilia e poi trasferito nel XVI secolo nel Priorato di Saint Samson d’Orleans. 

Papa Alessandro III nel 1179 prende sotto la propria protezione i monaci gerosolimitani di Sion, la cui abbazia è consacrata a Notre-Dame e allo Spirito Santo. Conferma i loro privilegi e i possedimenti accordati ai religiosi già da Godefroy de Bouillon ed enumera tutte le proprietà del convento in Terra Santa, Sicilia, Calabria, Lombardia, Francia e Spagna. 

Nel XV secolo il rilassamento dei costumi era tale che la condotta dei canonici costrinse papa Leone X a riformare il convento e ad imporre ai religiosi di vivere in comunità. Il loro ultimo abate sarà Monsignor de Gazille, le cui donazioni unite a quelle di Monsignor Lhuillier, dottore reggente dell’Università d’Orléans, permetteranno d’innalzare gli edifici che esistevano all’arrivo dei Gesuiti tuttora ancora oggi gran parte esistenti. Verso il 1600 il numero dei canonici di Saint Samson era diminuito di molto. Gli ultimi quattro religiosi furono trasferiti a Saint-Euverte. Quindi l’abbazia passò del tutto sotto il controllo dei Gesuiti. Particolare, questo, interessante che potrebbe aprire molte altre speculazioni.


L'Ultima Cena di Valentin de Boulogne
E qui finisce la storia ed iniziano le spericolatezze di Plantard. Nel 1956 fonda il suo Priorato di Sion a Saint-Julien-en-Genevoise, in Svizzera. Gli statuti del nuovo ordine vengono depositati nella prefettura della cittadina e l’annuncio della fondazione appare nel Journal Officiel de la Rèpublique Francaise.

Ma perché Plantard fonda o rifonda il Priorato di Sion? 

Abbiamo visto che Plantard e i suoi collaboratori preparano nel corso degli anni Sessanta e Settanta una serie di scritti sul Priorato conosciuti come Dossiers Secrets. Gli autori dei Dossiers usano pseudonimi e depositano gli scritti uno dopo l’altro nella Biblioteca Nazionale di Parigi. Questi documenti si riferiscono tutti a leggende inerenti un ramo segreto della dinastia merovingia, il paesino pirenaico di Rennes-le-Château e il mito di un tesoro scomparso e nascosto nella regione dell’Aude. 

Poi parte l’operazione mediatica con l’aiuto del giornalista Gerard de Sède, autore ormai affermato e che si interessa a misteri insoluti e tesori scomparsi.

Con l’ausilio della documentazione di Plantard, il giornalista pubblica nel 1962 un saggio sui Templari e sul castello di Gisors: Les Templiers sont parmi nous. Si parla qui di una cappella misteriosa, nascosta nei sotterranei del castello e contenente trenta casse di metallo, niente di meno che il tesoro dell’Ordine del Tempio. Poi, nel 1967, esce il libro di de Sède “L’Or de Rennes”, che narra le vicende del parroco Bérengere Saunière e diviene un bestseller a livello nazionale. Nasce così il mito di Rennes-le-Château, storia ormai ben nota.

Tutto è ciò funzionale alla pretesa di Plantard di essere un discendente dei Merovingi?

Sappiamo che nel corso degli anni assumerà vari pseudonimi che richiamano tale sua pretesa: Varran de Verestra, Pierre De France, Pierre Plantard de Saint-Clair.

E’ un caso, poi, che i Gran Maestri del Priorato di Sion della lista di Plantard (salvo per Cocteau e monsignor Ducaud-Bourget) coincidano perfettamente con i presunti “Imperator”, cioè i capi supremi, e "membri eminenti" seconda la genealogia mitica dell’AMORC, l’Antico e Mistico Ordine Rosae Crucis, fondato nel 1915 negli Stati Uniti da Harvey Spencer Lewis?

Plantard è un mistificatore interessato? Un depistatore? Utilizza informazioni apprese nelle sue frequentazioni in ambiti esoterici? Le rielabora? Cerca e crea falsi per dare credibilità e diffondere tali idee al grande pubblico? In tal senso è un manipolatore? O forse un manipolato? Uno strumento? 

Ma se le manipolazioni di Plantard sono state messa a nudo dall’analisi dei critici e degli studiosi è anche vero che esistono altre fonti che alimentano il mito del “sang réal”. Uno dei più noti è un libretto di solo 13 pagine, Le Serpent Rouge” (Il Serpente Rosso), edito nel 1967 da Pierre Feugere, Louis Saint-Maxent e Gaston De Koker.

Nella sua versione originale, nelle prime cinque troviamo il testo conosciuto come Avant-Propos, nelle altre vi sono le immagini della Chiesa di Saint-Germain de Prés, delle tombe di re merovingi scoperte nella stessa chiesa, della copertina di un opuscolo pubblicato nel 1861 "Gnomon Astronomique", la genealogia merovingia, la Gallia del 511, la Gallia del 632 circa, della Chiesa di Saint Sulpice, la pianta della stessa Chiesa (dove troviamo indicato il P-S , il Preacum ed il meridiano di Parigi) ed il quartiere Saint-Germain del 1615 (anche qui vi è indicato il meridiano).

Particolare intrigante è che i tre autori muoiono tutti nel giro di ventiquattro ore, tutti e tre pare impiccati[6] poco dopo la pubblicazione della loro opera.



La copertina de "Le Serpent Rouge"
Secondo Sabina Marineo  "Le Serpent Rouge" è il racconto di un viaggio onirico. Il cercatore — in questo caso l'iniziato — si muove nella regione del Razès. L'itinerario parte dalla fortezza di Blanchefort, percorre boschi e pianure da est a ovest, raggiunge Rennes-le-Chàteau e termina lì, dov'era iniziato: a Blanchefort. Questo movimento circolare in senso orario ricorda lo scorrere del tempo, il moto celeste degli astri e il ciclo dei segni zodiacali..."[7] 

L’opera appare come un collage di elementi diversi simili ai Dossiers secrets di Plantard. Ed infatti c’è chi pensa che anche questa sia una sua invenzione compresa l’attribuzione dell’opera ai tre suicidi. La pubblicazione non è altro che un dattiloscritto anch’esso apparso nel 1966 presso la Biblioteca Nazionale di Parigi.

Ma lasciando le congetture, ammettiamo pure che i tre siano i reali autori del libretto, anche perché non sono note eventuali smentite dei familiari, questo cosa significa? Che le stesse idee erano comuni anche al di là del circolo di solidali di Plantard? E questo avvalora l’ipotesi che le sue falsificazioni erano atte a “consolidare” e a diffondere tali credenze?

La parte più interessante e carica di suggestioni e la poesia ermetica nota come “Avant-Propos”.  Comunemente è attribuita ad ambienti templari anche se il simbolismo di cui è permeata è chiaramente di origine massonica (ad es. quello della scacchiera) o almeno tale pare.

Quesito non da poco. Perché a questo punto c’è da chiedersi quali sono gli ambienti che hanno interesse alla diffusione del mito del il sang réal.

Ambienti massonici o paramassonici interessati a promuovere la solita lotta alla Chiesa Cattolica attraverso la messa in dubbio del suo mito? Gli ambienti della Sinarchia? Monarchici-conservatori? O quelli esoterici di stampo gnostico? O forse in molti in questo brodo ci hanno intinto il pane?

Di certo le presunte dichiarazioni di monsignor Marcel Lefèbre aggiungono maggiore confusione a quella già esistente. Nel 1978 nel corso di un seminario di storia medievale a Parigi disse: “senza i Merovingi il Priorato di Sion non esisterebbe e senza il Priorato di Sion la dinastia Merovingia sarebbe estinta”.
All’epoca negli ambienti esoterici francesi vi era la diffusa convinzione che vi fosse una qualche connessione tra il prelato ribelle a Roma ed il Priorato.Nel 1977 Jean Delaude pubblica “Le Cercle d'Ulysse”, un opuscoletto di 6 pagine, nel quale sostiene che sia monsignor Lefèbre che l’abate François Ducaud-Bourget, anch’egli un tradizionalista siano dei membri importantissimi dell’ordine, anzi l’abate addirittura il “gran maestro” che avrebbe preso il posto di Cocteau dal 1963. Ma due oppositori delle riforme conciliari, cioè legati alla “tradizione” della Chiesa cattolica più integrale potrebbero mai essere membri di un’organizzazione che possiede un “segreto” che sovverte le fondamenta stessa di quell’istituzione e di quel credo? O forse si è ricamato sulla possibile convinzione del “prelato ribelle” di una veridicità della tradizione reale dei Merovingi? O anche questa è una bufala?

Ma forse dovremmo parlare del terzo ecluso, un tal Philippe Louis Henri Marie de Chérisey, nono marchese di Chérisey . Ma qui cominceremmo a calcare la pista dei Surrealisti. Già, ma Jean Cocteau era un surrealista![8]

  
  

[1] Michael Baigent, Richard Leigh e Henry Lincoln per vincere la causa avrebbero dovuto semplicemente ammettere che l’opera non era basata su fatti storici, da cui chiunque poteva ispirarsi per costruire una finzione letteraria, ma di una loro creazione originale. Cosa che non potevano affatto fare avendo anch’essi attinto a piene mani dalle opere di Géraud Marie de Sède de Liéoux  Les Templiers sont parmi nous, ou, L'Enigme de Gisorsdel 1962  e “L'Or de Rennes ou La Vie insolite de Bérenger Saunière, curé de Rennes-le-Château“ pubblicata nel 1967 e questi a loro volta dal libro del 1962 di  Robert Charroux “Trésors du Monde”.   Judge creates own Da Vinci code, BBC NEWS.
[2] Uno dei luoghi "chiave" di questa storia è il santuario di Paray-le-Monial, che ricorda le apparizioni seicentesche del Cuore di Gesù a santa Marguerite-Marie Alacoque (1647-1690). Nel 1873 il gesuita Victor Drevon (1820-1880) — poi vice postulatore della causa di beatificazione del gesuita san Claude de La Colombière (1641-1682), confessore della santa — fonda a Paray-le-Monial il centro studi Hiéron du Val d’Or, insieme con il barone Severin-Florentin Alexis de Sarachaga-Bilbao y Lobanoff de Rostoff (1840-1918), un nobile spagnolo legato per linea materna alla Corte imperiale russa e imparentato attraverso il padre a santa Teresa d’Avila (1515-1582), interessato tanto all’esoterismo cristiano quanto alle idee della regalità sociale di Cristo e della Comunione riparatrice, alla cui diffusione è incoraggiato dallo stesso Papa Pio IX (1846-1878). Da museo eucaristico, costruito secondo un preciso piano simbolico, lo Hiéron si trasforma nel 1877 in un’organizzazione non del tutto esente da tematiche e da dottrine singolari. (Tratto da Louis Charbonneau-Lassay di PierLuigi Zoccatelli).
[3] Che confessò il falso. “Les parchemins ont été fabriqués par moi, dont j'ai pris le texte en onciale à la Bibliothèque Nationale sur l'œuvre de Dom Cabrol, l'Archéologie chrétienne “, Histoire du trésor de RLC, P. Jarnac, éd. Belisane, 1998, p.268
[4] In quell’anno Pierre Plantard viene implicato nell'inchiesta giudiziaria sulla morte di Roger-Patrice Pelat, vecchio amico del presidente François Mitterrand, inserito nella seconda lista (quella apparsa su Vaincre n. 3 del settembre 1989) come uno dei Gran Maestri del priorato di Sion. In tribunale Plantard confesserà la verità.
[5] Altro caso che possiamo portare ad esempio è quello del dipinto, i pastori di Arcadia, di Nicolas Poussin (1594-1655), che raffigurerebbe il panorama di Rennes-le-Château. Nel paesino pirenaico esisterebbero le prove che Gesù (verità volutamente celata nel tempo dalla Chiesa cattolica) aveva avuto figli da Maria Maddalena, che questi figli avrebbero poi dato inizio alla dinastia Merovingia e che dunque avrebbero il diritto di regnare sulla Francia e sul mondo intero. Cosa conosciuta dai Catari, dai Priori di Sion, dai templari e da altri iniziati.
La “prova” del collegamento con Rennes-le-Château ed i pastori di Arcadia sarebbe una fotografia di una tomba presente nel territorio del paesino francese, oggi distrutta, ma a cui Poussin si sarebbe ispirato per il suo noto quadro. Purtroppo per chi crede in questo “nesso” sono stati ritrovati il permesso e i piani di costruzione della tomba, datati 1903, che fù completata nel 1933.
[6] Il dubbio è d’obbligo. Su uno dei certificati di morte dei tre si legge: “l sette marzo millenovecentosessantasette, ore sei e venti minuti, è deceduto sul territorio del nostro Comune, durante il suo trasporto all’ospedale, Pierre Antoine Maurice FEUGERE, .."
[7] Il Serpente Rosso Le società segrete al potere in Occidente di Sabina Marineo.
[8] PhilippeDe Chérisey, Antiqua Historia

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