Affichage des articles dont le libellé est Massoneria. Afficher tous les articles
Affichage des articles dont le libellé est Massoneria. Afficher tous les articles

mardi 9 mai 2023

DONNE E MASSONERIA

 . 

1- l'iniziazione di una giovane donna in una loggia di adozione


È noto come un certo pregiudizio massonico contro le iniziazione femminili alla LM trovino una loro prima affermazione nelle Costituzioni dell'ordine elaborate dai cosiddetti Modern agli inizi del '700.

Precedentemente alle Costituzioni scritte dal pastore protestante Anderson non sembra che tale tabù esistesse. 

Se nelle gilde commerciali erano ordinariamente ammesse donne, in quelle dove la natura fisica di un duro lavoro poteva essere un impedimento non sembra sia stato un problema l'accesso delle donne a tali corporazioni di mestiere. 

Nelle gilde muratorie in tutta Europa sono numerosi i casi registrati di donne che succedevano al padre, marito o altro congiunto nella attività commerciale.

Ciò poteva significare che esse si limitavano alla semplice conduzione dell'aspetto commerciale dell'attività, lasciando l'aspetto materiale del lavoro acquisito a vere "maestranze", ma anche che esse stesse fossero iniziate all'Arte e quindi eseguissero come LM i lavori commissionati.

Vi sono, come detto, testimonianze documentate di entrambi i casi. 

A Norwich , una donna di nome Gunnilda è indicata ad esempio come "mason" nel Calendar for Close Rolls nell'anno 1256. 

Altri accenni più noti di partecipazione femminile alla antica muratori compaiono nel manoscritto Regius (1390-1425 ca.) e nei registri della Gilda a York Minster nel 1408. 

Inoltre le donne furono impiegate in ruoli amministrativi nella London Mason's Company e come tali ricevettero i benefici di appartenenza. 

Nel Manoscritto n. 4 di York, datato 1693 e usato come un documento fondante dalla successiva Grand Lodge of All England di York, compare la frase  "hee or shee that is to be made mason", che indicherebbe la possibilità di una iniziazione femminile. 


2- dipinto ottocentesco che raffigura Sabina von Steinbach.

Esistono poi nelle tradizioni delle diverse muratore numerose menzioni di LLMM donne, tra storia e leggenda,  come ad esempio Sabina von Steinbach, una scalpellino donna che visse in Alsazia nel XIII secolo.

Sabina era figlia di Erwin von Steinbach , architetto e capomastro a Notre-Dame de Strasbourg , la cattedrale di Strasburgo, e dopo la morte del padre, suo fratello Johann continuò a costruire la torre della cattedrale dal 1318 al 1339. In tale periodo si ritiene che Sabina sia stata impiegata come abile muratore e scultore nel completamento dei lavori della cattedrale. 

Sue, secondo la tradizione, tra storia e leggenda, sarebbero le statue che personificano  "la Chiesa e la Sinagoga", che si trovano vicino ai portali sud della cattedrale.

Se la presenza femminile in Muratoria non fu un tabù, ma sicuramente non la norma, non ci possono essere motivi escludenti in Massoneria.

Non ignoro certamente le motivazione escludenti proposte di volta in volta, come presunte ragioni storiche, rituali ed esoteriche (1) o perché la presenza femminile sarebbe potenziale motivo di turbamento dei lavori di loggia, ma a me appaiono come meri espedienti che celano, talvolta, un inconsapevole pregiudizio radicato.

Sia chiaro, non ne faccio un caso di emancipazione femminile, ma di arricchimento della tradizione massonica, perché il divieto è frutto del tempo e del luogo, e cioè della società inglese settecentesca.

Molto semplicemente, credo, che ciascuna comunione massonica dovrebbe lasciare che siano le logge a decidere se essere prettamente di genere (maschile o femminile) o miste.

______________________


1 - "Le persone ammesse come membri di una loggia devono essere uomini buoni e leali… di età matura e prudente… non donne…Ancora oggi la stragrande maggioranza dei corpi massonici nel mondo si attiene rigorosamente a questa regola, e considera decisamente irregolare chi non lo fa. I motivi addotti sono diversi.

Si dice che è così: 

- Perché nei cantieri operativi dei muratori non c’erano donne.(In realtà basta prendere un buon testo di medievalistica per scoprire che ce n’erano, e svolgevano spesso lavori molto delicati, come preparare la malta, il cordame, ritoccare le sculture ecc.).–

 Perché la Massoneria è un ordine iniziatico solare. (Ma la storia ci dice che molti culti solari, come quelli di Apollo e Dioniso, avevano soprattutto sacerdotesse). 

-Perché le donne possono essere iniziate, ma non trasmettere al loro volta l’iniziazione massonica. (Qui si entra in ragionamenti così complessi, raffinati e sottili, che sono costretto a dichiarare la mia totale incomprensione e incompetenza).

– Perché la Massoneria è un ordine cavalleresco. (Ineccepibile se si accetta l’assunto, ma l’affermazione è molto controversa).

– Perché la presenza delle donne turberebbe la serenità dei lavori massonici."

Paolo Lucarelli – Introduzione a "Simbolica Massonica del Terzo Millennio" di Irène Mainguy.


lundi 8 mai 2023

LA COSTITUZIONE DELLA GRAN LOGGIA DI LONDRA FU INVENZIONE TRUFFALDINA?

 


Rispondo a Maurizio Nicosia, che, nel mio thread fb su Newton, giustamente mi faceva notare che "la diatriba tra Ancients e Moderns è successiva al 1730, e nasce per l'inversione di parole, segni ecc. operata dai Moderns a seguito della pubblicazione _Masonry dissected_ di Prichard".

Infatti è così!

Tale diatriba si sviluppa proprio in questo periodo, ma faccio osservare che essa è tra due Gran Logge, quella dei "modern" e quella degli "antient", entrambe organizzazioni che erano ben lontane dai primitivi ed originari "conventi" muratori e massonici.

Infatti gli stessi antient si strutturano in una organizzazione che le mitiche "old St.John's" non conoscevano, cioè in Gran Logge e logge "strutturate" e permanenti 

Non dobbiamo, però, farci ingannare dalla struttura organizzativa della muratoria scozzese, perché non aveva esempi analoghi né in Inghilterra né in Irlanda.

Tale struttura era il frutto di un intervento statale sulle organizzazioni di mestiere, perché si riteneva la loro "arte" una risorsa nazionale che la corona scozzese intendeva tutelare e al contempo controllare.

Ed in tale ottica vanno considerati i cosiddetti Statuti Schaw, voluti da William Schaw, Maestro dei Lavori ( Maistir of Wark ) e Supervisore Generale ( Generall Wardene ), un funzionario del Re di Scozia, quindi, e non un "massone", tanto meno un Gran Maestro della muratoria scozzese, così come non lo furono neanche i Sinclair, che ne furono solo temporaneamente "patroni".

Si creò così una struttura parallela alle gilde, o corporazioni di mestiere, nel quale erano inquadrate le maestranze attraverso una regolamentazione funzionale e gerarchica delle logge massoniche su base territoriale. 

Infatti anticamente i liberi Muratori costituivano funzionalmente e temporaneamente le proprie logge presso ed in occasione di importanti cantieri.

Con gli Statuti Schaw non sono più temporanee, a differenza di quelle descritte negli Antichi Doveri, ma permanenti ed assegnate ad una specifica area geografica.

Cosa questa assolutamente non vera per l'Inghilterra del XVII e XVIII secolo sino alla fondazione della Gran Loggia di Londra del 1717.

Ed è qui che spesso si crea un fraintendimento in molti cultori di storia della Massoneria, quando affermano che la Gran Loggia londinese fu voluta e promossa da 4 logge preesistenti.

Nella Londra del tempo di strutturato organizzativamente esistevano solo le corporazioni di mestiere, compresa quella muratoria. 

Difatti le logge si "formavano" occasionalmente e temporaneamente, tant'è che le presunte 4 logge fondanti la prima Gran Loggia, prendono il nome dai locali presso cui i "massoni" usualmente si riunivano e non avevano un vero nome proprio come sarebbe logico per una organizzazione permanente.

Le stesse testimonianze documentali sopravvissute ci danno conforto in questa nostra opinione. 

Un noto esempio  è quello del diario di Elias Ashmole , il quale fu ammesso a Warrington nel 1646,  in quella che the Book of Constitutions definisce posteriormente come "an Occasional Lodge", cioè  "una loggia selvaggia", ma che al tempo era il modo comune di riunirsi dei "massoni", proprio perché non esisteva una "struttura" permanente.

Quindi rispondendo a Nicosia:

 in realtà, cosa poco conosciuta, ma ben documentata, le controversie sulla legittimità della Gran Loggia di Londra iniziarono già al tempo della sua costituzione. 

Era una innovazione nel panorama massonico, proprio perché infrangeva una antichissima tradizione consolidata.

Ma la polemica non fu soltanto incentrata sulla sola innovazione organizzativa. Le critiche riguardarono anche e soprattutto le modalità di costituzione anche dal punto di vista della legittimità delle presunte "logge" costituenti la Gran Loggia londinese.

Da questo aspetto gli ambienti massonici "tradizionali" del tempo le considerarono "dubbie", se non addirittura assolutamente truffaldina per almeno una di esse.

samedi 20 février 2021

IL RITRATTO DI COSIMO I DE' MEDICI: LA NASCITA DELLA MASSONERIA IN EUROPA CONTINENTALE.


Cosimo I de' Medici in un affresco del Palazzo delle Signoria in Firenze di Giorgio Vasari, che lo ritrae con i suoi artisti. 

Un particolare di questo affresco attrae la nostra attenzione:

nella mano sinistra il primo Gran Duca di Toscana stringe una squadra ed un compasso. 

Cosa significa?

Oggi, guardando una tale simbologia, specie in certa letteratura di genere o sulla rete, non mancherebbero certamente coloro che potrebbero azzardarsi ad ipotizzare una appartenenza massonica di Cosimo I.

In fondo avviene già con immagini pubbliche di personaggi famosi, dove si interpretano, o meglio si spacciano, come massoniche strette di mano o particolari gesti, attribuendo quindi a tali personaggi le più disperate appartenenze a cominciare proprio da quella massonica.

Sappiamo che Cosimo I fu un grande mecenate delle arti e delle scienze, oltre che un iniziato all'esoterismo rinascimentale, e che fu promotore di una grande attività edilizia sia a Firenze che nel resto dei suoi possedimenti. Ed è proprio a quest'ultima attività che probabilmente in molti ricondurranno gli strumenti propri dell'arte dei costruttori con cui è ritratto in questo affresco, cioè la squadra ed il compasso. 

Ma questa, che non è affatto una lettura erronea dell'affresco, è però parziale.

Manca ancora un tassello importante.

Cosimo I promosse la formazione della Compagnia e dell'Accademia delle Arti e del Disegno, delle cui fu patrono.  

Una era una vera e propria corporazione di mestiere, erede della “Compagnia del glorioso messer Santo Luca Evangelista”.

Questa nasce nel 1340 organizzando inizialmente i pittori (prima inquadrati in quella degli speziali e medici), ma poi si aprì anche a scultori, battilori, orefici, miniatori, intagliatori, sargiai, sellai, coreggiai e tanti altri artefici appartenenti alle corporazioni più diverse.

L'altra, l'Accademia, composta dai più importanti esponenti dell'arte e del cenacolo artistico raccolto intorno al Gran Duca, era l'organismo ristretto che governava la Compagnia, ma anche di coordinamento e supervisione delle attività artistiche e delle opere pubbliche.


Simboli muratori sulla lastra di una tomba di un maestro di una corporazione belga.


Avrà anche compiti di scuola e formazione.

“Erano ammessi a far parte della Compagnia e dell’Accademia non solo gli scultori e i pittori fiorentini, ma anche tutti coloro che potevano dimostrare di essere artisti provetti sebbene di un’altra nazione. Ogni candidato al posto di accademico doveva presentare una sua opera che rimaneva proprietà dell’Accademia. Le tasse per gli iscritti erano di lire due l’anno per gli accademici e di lire una per il corpo della Compagnia.

Oltre a queste disposizioni l’Accademia era votata all’educazione dei giovani e a formare una sorta di moderna università dell’arte. Ogni anno, tra gli accademici si sarebbero dovuti eleggere tre maestri per la pittura, la scultura e l’architettura destinati a insegnare ai ragazzi più promettenti le ‘Arti del Disegno’. Inoltre le era fatto obbligo di sostenere economicamente gli allievi più meritevoli ma privi di mezzi, e di proporli a membri della Compagnia. A supporto dell’attività didattica doveva essere formata una raccolta di libri, disegni, modelli e di tutto quanto atteneva alle arti. Oltre agli insegnamenti impartiti nelle botteghe furono previste e organizzate lezioni di matematica, geometria, prospettiva e di architettura fondate sulla lettura dei testi di Euclide e di Vitruvio. ” (1)


Nel 1784 la vecchia accademia fu riformata divenendo l'Accademia di belle arti di Firenze.

Patronato quello di Cosimo I de'Medici, per diversi aspetti molto simile a quello che ebbero i sovrani scozzesi sulla massoneria scozzese (ma anche i Sinclair). Istituzione, quella del patronato, che a molti sprovveduti, ha fatto parlare di una gran maestria dei sovrani scozzesi o dei Sinclair, prendendo fischi per fiaschi.

È quindi i simboli dell'Arte in questo affresco sono riferibili anche a questo ruolo di patrono del sovrano toscano della compagnia e delle Arti.

Ma manca ancora una lettura di questa allegoria.

Quegli strumenti che Cosimo I stringe nella sua mano sinistra sono proprio quelli di un "architetto", cioè di chi progetta e dirige una costruzione. Non a caso sono anche gli strumenti con cui è ritratto il Cristo-Logos, cocreatore o prima emanazione divina, che è anche il Principio ordinatore-legislatore del Cosmo.

 Molto più semplicemente l'affresco del Vasari celebra l'apoteosi di Cosimo I de Medici quale "creatore" del nuovo stato, il Granducato di Toscana, e quale origine di un nuovo ordine politico. Così la squadra ed il compasso nella sua mano sinistra rimandano al Cristo Re ed Architetto, Principio Ordinatore del Cosmo, di cui Cosimo diventa riflesso terrestre.

Ma detto questo non possiamo esimerci dal fare ulteriori considerazioni, che traggono spunto proprio dall'argomento trattato.

Abbiamo accennato a come i sovrani scozzesi fossero patroni delle corporazioni di mestiere come quelle muratorie, considerate delle vere e proprie risorse nazionali, delle quali il sovrano si assicurava così il controllo ed il governo.

Per capire basti pensare a ciò che avverrà qualche tempo piu tardi con la diffusione del mercantilismo, che considerò le maestranze e le competenze tecniche delle vere e proprie risorse strategiche nella conquista dei mercati, tanto che ministri come il Colbert, non esitarono non solo a favorire l'immigrazione di artigiani, artisti e tecnici, ma anche ad organizzare veri e propri rapimenti per carpirne le conoscenze.


La costruzione del Tempio Malatestiano, Basinio da Parma, Hesperis, 1462-1464 circa, Paris, Bibliothèque de l’Arsenal,


Ciò che avviene in Scozia con gli Schaw Statutes è una profonda e sistematica riorganizzazione della vecchie corporazioni medievali a base locale in una organizzazione nazionale accentrata e su più livelli a servizio della Corona, sotto il suo patronato, e guidata dal “Master of Works” e “General Warden of the master stonemasons”, ovvero al tempo dallo stesso William Schaw.

È il presupposto, che ci permette di dire senza equivoci, come il caso scozzese sia l'unico certo in cui vi sia stato un passaggio e diretto tra l'antica muratoria e la moderna massoneria, che si concluderà nel 1736 con la costituzione della Grand Lodge of Antient, Free and Accepted Masons of Scotland.

Cosa che invece è solo una ipotesi, non molto fondata, per le analoghe massonerie inglesi ed irlandesi.

In Toscana con il quasi coevo Cosimo I avviene qualcosa di apparentemente simile, ma anche paradossalmente molto diverso.

Il Gran Duca di Toscana non costituisce una organizzazione “nazionale” come quella scozzese, ma, su consiglio del Vasari, si limita a rifondare una nuova corporazione di mestiere e a dotare la stessa di una “scuola”, cioè l'Accademia, di cui primo primo “Padre e maestro delle arti” fu Michelangelo Buonarroti.

E quindi sorge spontanea una domanda: perché la “Massoneria”, malgrado una antica tradizione muratoria comune a tutti il continente europeo, nasce proprio nelle Isole Britanniche e non altrove?

Una prima risposta ce la dà il rev. Jacob Watson in un discorso del 1794 nella Loggia di San Giovanni di Lancaster:

"Masonry, though it derives its name from scientific, and its badges from operative architecture, comprehends the whole circle of arts and sciences; it has been the depòt of learning in all fomer ages. A lodge is, in foreign countries, eminently styled an Accademia" (2).

In pratica se sin dal XVI secolo si osserva nelle Isole Britanniche la nascita di organizzazioni che simbolicamente fanno propria quella che era l'operatività muratoria e che diventano "Centro di Unione" di tradizioni eterogenee fra loro, sul continente, invece, queste “tradizioni esoteriche” erano organizzate diversamente e si palesavano anche nella forma di Accedemie.


Codex Vindobonensis 2554, f.1 verso; Österreichische Nationalbibliothek; Wien
Cristo Architetto, 1220-1230 


Quando la massoneria dei Modern arriverà sul continente vi sarà un'incredibile opportunità per questi ordini, società e tradizioni esoteriche di manifestarsi attraverso di essa, come è anche possibile dire il contrario e cioè che la massoneria si appropriò di queste tradizioni o meglio si ricollegò idealmente ad esse, così come aveva già fatto con la muratoria delle antiche corporazioni di mestiere.

Contestualmente, infatti, molti cenacoli esoterici nel continente cessano apparentemente di esistere.

Possiamo così immaginare che in realtà si siano piuttosto innestate nella Massoneria, allora non ancora colpita da scomunica, facendo proprie le “forme” della Massoneria, oppure, anche, che si siano invece “occultate” facendo della nascente massoneria in taluni casi una sorta di “cerchio esterno”.

Ma l'aspetto importante di tutto ciò è che la Massoneria, quale strumento aggregativo, aveva potenzialità che quelli vecchi non avevano: la possibilità di contare su un circuito internazionale istituzionalizzato sin allora inimmaginabile.

Quindi non è un caso che con la diffusione della Massoneria "britannica" in Europa continentale gli altri "contenitori" meno funzionali, meno ecumenici, meno organizzati e collegati internazionalmente, fossero abbandonati.


L'emblema di una corporazione, Italia XV secolo.



NOTE:

(1) da “3 Gennaio 1563: nasce l’Accademia delle Arti del Disegno” di Luigi Zangheri.

 (2) dr. Hemming, Masonic Essayist, p. 239, London, 1797.

lundi 30 septembre 2019

PERCHÉ INNOVARE È UN PO' TRADIRE







Ho letto un’interessante discussione in un gruppo massonico su fb. 
 Come spesso accade, si è parlato di tutto ed anche troppo, ma si è toccato un punto quello dell’innovazione continua ed inevitabile dei rituali, senza però soffermarsi su un aspetto importante, ma spesso sottovalutato. E cioè come anche il più piccolo cambiamento possa incidere sul disegno complessivo che ogni elemento simbolico contribuisce a costruire come un tassello in un complicato mosaico. 
 Pubblico uno stralcio di un’interessante tavola di Don Falconer, “King’Salomon Temple, Symbol of Freemasonnry” da me tradotta, che può magistralmente essere spunto di riflessione proprio sulla pericolosità dell’innovazione. 
Perchè innovare non è sempre “tradere” quanto “tradire”, quando diventa invenzione.







Sull’orientamento del Tempio Massonico.

 Vale la pena notare che l'orientamento del Tempio di Gerusalemme era l'opposto di quello attuale delle chiese cristiane. 

 Un fedele nello Spazio Sacro del Tempio guardando da ovest, dal Sancta Sanctorum, verso est attraverso l'entrata, poteva vedere il sole nascente. 
Le chiese cristiane di solito hanno il loro ingresso principale ad ovest e l'altare ad est. 
Le logge dei Liberi Muratori operativi hanno sempre adottato l'orientamento del Tempio di Gerusalemme, con l'ingresso ad est e il maestro ad ovest. 

 L'orientamento del Tempio dei massoni speculativi è invece rovesciato, probabilmente perché il compilatore e redattore dell'originale "Costitutions of the Freemasons", pubblicata su mandato della Gran Loggia di Londra nel 1723, il rev. Dr James Anderson DD, fu un autorevole sacerdote presbiteriano , il quale naturalmente avrebbe adottato l'orientamento in uso nelle chiese cristiane.

 Un'altra possibile ragione è che i primi ritualisti speculativi possano essere stati influenzati da un precetto di quella particolare scuola della Cabala che dice:


 "Sua Maestà ... siede su un trono nell'est, come l'attuale rappresentante di Dio".

 Qualunque sia la sua origine, l'inversione dell'orientamento nelle logge dei massoni speculativi ha causato confusione nell'interpretazione del loro simbolismo, perché le parole dei rituali sono state adattate dalla tradizione degli Operativi fondata su un diverso orientamento del tempio.

 In conclusione, vale la pena di citare il dott. Oliver, ..., che nelle sue conferenze su "Sign and Symbols" ha detto:


 "L'ingresso principale delle Logge dovrebbe essere rivolto ad est, perché l'est è il luogo della Luce sia psichica che morale, e quindi i fratelli hanno accesso alla loggia da quell'ingresso, come simbolo di illuminazione mentale ".

mercredi 4 septembre 2019

Massoneria ed Anarchia: La "A" cerchiata.

di Vittorio Vanni 




La "A" cerchiata, uno dei simboli del movimento anarchico, consiste in un monogramma della lettera maiuscola "A" circondata dalla lettera maiuscola "O"
La lettera "A" deriva dalla prima lettera di "Anarchia" o "Anarchismo" nella maggior parte delle lingue europee ed è la stessa negli alfabeti latini e cirillici.
In accordo con Peter Marshall (P. Marshall, “Demanding the impossibile”) molti anarchici vedono l’origine simbolica della A cerchiata nella massima di Pierre Joseph Proudhon (1) “Anarchia è Ordine”, che in inglese è “Anarchy is Order” ed anche in tutte le altre lingue occidentali le due parole iniziano con A e O.



Un simbolo muratorio, l'archipendolo o squadra con il filo a piombo, usato come A cerchiata Ⓐ 
dell’ Asociación Internacional de los Trabajadores (AIT), gruppo anarco-sindacalista spagnolo. (2)


L'archipendolo.


In realtà, ci sono stati momenti di contiguità fra anarchismo e massoneria. Proudhon era libero muratore (1), Bakunin era nella loggia Ausonia di Torino. Fu membro d’onore della Loggia Concordia all’Oriente di Firenze, il cui Libro d’oro contiene la sua firma. Ancora oggi a Parigi esiste una loggia "Nè servi, nè padroni". Francisco Ferrer fu più massone che anarchico, assieme a Malatesta.

Una prima occasione in cui la A-cerchiata è stata usata è stato nel libro di Stephan Michelspacher, Spiegel der Kunst und Natur (Lo Specchio di Arte e Natura) che è stato pubblicato ad Augsburg, nel 1615.

 Era un lavoro alchemico fortemente influenzato dalle visioni di Agrippa riguardo la Cabala e la Magia.
 Adam McLean descrive il pannello centrale come "due diagrammi circolari con il tedesco GOTT (il nome di Dio) attorno all'esterno, ed anche Alfa ed Omega con il monogramma "A" cerchiata che possono essere il nome di Dio, Agla. Questo rappresenta l'inizio - Alfa - all'interno della fine - Omega (la prima e l'ultima delle lettere dell'alfabeto greco). 


Ancora una A cerchiata.
Theosophische Wercke di Jacob Böehme, Amsterdam 1687.


Molti Anarchici sono stati dei Massoni ed immagini rosicruciane di questo tipo erano utilizzate dall'Hermetic Order of the Golden Down
L'anarchico (e spia della polizia segreta di Prussia) Theodor Reuss era socio di William Wynn Westcott, uno dei fondatori della Golden Down, prima di mettere in piedi l'Ordo Templis Orientis. 
Due gruppi derivati da quest'ultimo, l'Ancient Mystical Order Rosae Crucis e Thelema di Aleister Crowley usavano la formula 


"Do what thou wilt shall be the whole of the Law" (3)

che molti hanno adottato come uno slogan anarchico.




(1) Sul testamento Massonico di Proudhon:
" l’8 gennaio 1847, venni accolto come Massone, col grado di apprendista, nella Loggia Sincerità, Perfetta Unione e Costante Amicizia, 'Oriente di Besançon'. 
Come ogni neofita, prima di ricevere la Luce, dovetti rispondere a tre quesiti d'uso: 
Cosa deve l'uomo ai suoi simili?
Cosa deve alla sua patria? 
Cosa deve a Dio? 
Alle due prime domande, la mia prima risposta fu all'incirca, quella prevedibile; alla terza io risposi con questa parola: la GUERRA: Giustizia a tutti gli uomini, Devozione al proprio paese, Guerra a Dio, cioè all'Assoluto.
Tale fu la mia professione di fede. 
Io domando perdono ai miei rispettabili fratelli per la sorpresa che causò loro questa parola, specie di smentita al motto massonico, che io ricordo qui senza derisione, ALLA GLORIA DEL GRANDE ARCHITETTO DELL'UNIVERSO. (……) Seguì una lunga discussione che le usanze massoniche mi impediscono di riferire. (…..) 
L'antiteismo, non è l'ateismo: verrà un tempo, io spero, in cui la conoscenza delle leggi dell'animo umano, dei principi della giustizia e della ragione, giustificherà questa distinzione, tanto profonda quanto apparentemente puerile.”

(2) "Sarà sempre la Catalogna, alcuni decenni dopo, il teatro dell’ultimo abbraccio fra anarchismo e massoneria. Infatti, durante la guerra civile spagnola (1936-39) che portò al governo anche gli anarchici, Il Supremo Consiglio del Rito Scozzese proclamava il 6 Luglio 1938: “La massoneria spagnola ha formulato dichiarazioni pubbliche chiare e coerenti di adesione al governo della repubblica e al Fronte Popolare”. L’alternativa era il fascismo di Francisco Franco. 
Non è dunque un caso che il noto simbolo anarchico della “A cerchiata”, la cui diffusione viene in genere riferita all’opera del gruppo anarchico milanese negli anni sessanta, compare, in realtà, nei primi anni del secolo XX proprio in Spagna ed in una conformazione realmente interessante. 
Il simbolo dell’ Asociación Internacional de los Trabajadores (AIT), gruppo anarco-sindacalista, fu usato per la prima volta al Consiglio Federale di Spagna e rappresenta una “livella in un cerchio”, che appare come una "A", con tanto di “filo a piombo”, segno di rettitudine morale."
Da Massoneria ed Anarchia di Luigi Corvaglia.

(3) Fai ciò che vuoi sarà tutta la Legge.

mercredi 21 décembre 2016

Le origini della Massoneria in Europa continentale.



L'immagine è un affresco del Palazzo delle Signoria in Firenze di Giorgio Vasari che ritrae Cosimo I de' Medici con i suoi artisti. Un particolare di questo affresco attrae la nostra attenzione. Nella mano sinistra il primo Gran Duca di Toscana stringe una squadra ed un compasso.

Se la Muratoria1 è storicamente attestata in tutta Europa sin dall'alto medioevo, ben diverso è immaginare che vi sia stata continuità tra la Muratoria e la Massoneria sul continente europeo.
La Massoneria dei nostri giorni è figlia di quel particolare processo storico avvenuto tra il XVI ed XVII secolo nelle Isole Britanniche. 

Non sappiamo, poi, se ne dibatte ancora, se vi sia reale continuità tra la Massoneria degli speculativi e la Muratoria degli operativi o se piuttosto si sia trattato di una vera e propria “appropriazione indebita” (si veda a proposito il mio “Le origini della Massoneria. 10 ipotesi a confronto”).
Di certo se si può ipotizzare una continuità storica tra l'antica muratoria degli operativi e la massoneria degli speculativi nelle Isole Britanniche, per di più manifesta in diversi documenti d'epoca che ne segnalano la formazione, lo stesso non si può dire che sia accaduto sul continente.

La Massoneria come noi la conosciamo, nelle sue caratteristiche essenziali, arriva sul Continente attraverso gli Scozzesi e poi gli Inglesi, anche precedentemente alla stessa nascita nel 1717 della Gran Loggia di Londra. Evento che è considerato convenzionalmente l'atto di nascita della Massoneria.
Precedentemente a questo periodo non abbiamo esempi sul continente di organizzazioni massoniche con quelle che sono le caratteristiche anche rituali proprie di una “loggia massonica” così come oggi la conosciamo.

In vero il rev. Jacob Watson in un discorso del 1794 nella Loggia di San Giovanni di Lancaster dice una cosa molto interessante che ci permette di capire la genesi della massoneria speculativa nel Continente: 
"Masonry, though it derives its name from scientific, and its badges from operative architecture, comprehends the whole circle of arts and sciences; it has been the depòt of learning in all fomer ages. A lodge is, in foreign countries, eminently styled an Accademia"2.
In pratica se sin dal XVI secolo si osserva nelle Isole Britanniche come i cosiddetti "Accettati" monopolizzano la Massoneria (se non addirittura si impadroniscono di qualcosa di non loro) facendone uno dei principali "Centri di Unione" di tradizioni diverse da quella propriamente muratoria, sul continente, invece, queste tradizioni esoteriche erano organizzate diversamente e si palesavano nella forma di Accedemie.

Quando la massoneria dei Modern arriverà sul continente vi sarà un'incredibile opportunità per questi ordini, società e tradizioni esoteriche di manifestarsi attraverso di essa.
Allora infatti molti cenacoli esoterici cessano apparentemente di esistere, ma in realtà si innesteranno nella Massoneria, allora non ancora colpita da scomunica. Ma soprattutto la Massoneria, quale strumento aggregativo, aveva potenzialità che quelli vecchi non avevano: la possibilità di contare su un circuito internazionale istituzionalizzato sin allora inimmaginabile.
Quindi non è un caso che con la diffusione della Massoneria "britannica" in Europa continentale gli altri "contenitori" meno funzionali, meno ecumenici, meno organizzati e collegati internazionalmente, fossero abbandonati.
Così vedremo, ad esempio, come l'antica tradizione ermetica italica con il Principe di Sangro si costituirà in forma massonica (Antiquus Ordo Aegypti) dando vita alla tradizione degli ordini egizi.

Talvolta non pochi intravedono proprio nelle Accademie delle forme di protomassoneria.
Ma è così?
Perché se vogliamo parlare di “Massoneria” dobbiamo fare riferimento, tra le altre cose, a forme organizzative che abbiano un fondamento “muratorio” e rituale, altrimenti parliamo di un'altra cosa.
Si è parlato di “logge” “...eminently styled an Accademy”, ma se fosse così, quegli elementi caratterizzanti una loggia massonica ve li ritroveremmo?
O dobbiamo più correttamente intendere le parole del rev. Jacob Watson come “contenitori"?
Così diventa lecito chiedersi se l'Accademia Platonica ebbe caratteristiche di una loggia.
Fu così?

Ciò che invece sappiamo è che vi fu un'evoluzione anche nel continente delle antiche corporazioni di mestiere. Un esempio è il compagnonaggio in Francia. Un'altro sono quelle forme realizzatesi in Italia.
Nella Firenze del XIV secolo le varie maestranze erano inquadrate in quelli che potremmo definire “ordini professionali”. Ad esempio i “fabbricanti” inquadravano i maestri della pietra e del legname.

Interessante anche la storia della “Compagnia del glorioso messer Santo Luca Evangelista”.
Questa nasce nel 1340 organizzando inizialmente i pittori (prima inquadrati in quella degli speziali e medici), ma poi si aprì anche a scultori, battilori, orefici, miniatori, intagliatori, sargiai, sellai, coreggiai e tanti altri artefici appartenenti alle corporazioni più diverse.

Nel 1563 viene rifondata sotto il patronato di Cosimo I de' Medici come “Accademia e Compagnia dell’Arte del Disegno”, a cui fu posto a capo il Michelangelo.
“Erano ammessi a far parte della Compagnia e dell’Accademia non solo gli scultori e i pittori fiorentini, ma anche tutti coloro che potevano dimostrare di essere artisti provetti sebbene di un’altra nazione. Ogni candidato al posto di accademico doveva presentare una sua opera che rimaneva proprietà dell’Accademia. Le tasse per gli iscritti erano di lire due l’anno per gli accademici e di lire una per il corpo della Compagnia.
Oltre a queste disposizioni l’Accademia era votata all’educazione dei giovani e a formare una sorta di moderna università dell’arte. Ogni anno, tra gli accademici si sarebbero dovuti eleggere tre maestri per la pittura, la scultura e l’architettura destinati a insegnare ai ragazzi più promettenti le ‘Arti del Disegno’. Inoltre le era fatto obbligo di sostenere economicamente gli allievi più meritevoli ma privi di mezzi, e di proporli a membri della Compagnia. A supporto dell’attività didattica doveva essere formata una raccolta di libri, disegni, modelli e di tutto quanto atteneva alle arti. Oltre agli insegnamenti impartiti nelle botteghe furono previste e organizzate lezioni di matematica, geometria, prospettiva e di architettura fondate sulla lettura dei testi di Euclide e di Vitruvio. ”3

Questa poi darà vita all'Accademia delle Belle Arti.

Altro esempio è “l'Accademia di San Luca” a Roma che ebbe come Principe Perpetuo il Canova.
Insomma queste accademie pur avendo come interesse la pittura, la scultura e l'architettura hanno la caratteristiche di logge?
Vi ritroviamo queste caratteristiche anche se con altre forme e nomi?
A mio parere no!
E' vero però che esistettero ben altre forme in cui le diverse tradizioni (ermetismo, neoplatonismo, alchimia, rosacrocianesimo, ecc.) si organizzarono sul continente, ma mai assumendo la forma della loggia massonica e la sua specifica ritualità. Semmai con l'arrivo della massoneria dei britannici queste tradizioni si traslano nella massoneria assumendone le “forme”, facendone un cerchio esterno, o influenzandone i contenuti.

1Per Muratoria, come da consuetudine della storiografia massonica, si intende quella degli antichi operativi, cioè i costruttori delle cattedrali romaniche e gotiche. Mentre per Massoneria intenderemo, invece, quella nata nelle isole britanniche tra il XVI ed il XVII secolo, cioè quella degli speculativi, di cui i Modern sono il frutto maturo.

2Dr. Hemming, Masonic Essayist, p. 239, London, 1797.


3 Gennaio 1563: nasce l’Accademia delle Arti del Disegno di Luigi Zangheri.

mardi 20 décembre 2016

Martin Luther King era massone?


Martin Luther King
Una delle pratiche a cui sia i nemici della Massoneria, ma anche gli stessi Massoni, indulgono è quella di indicare delle celebrità come Liberi Muratori.
Sono quelle che chiamo "collezioni di figurine".
Pratica insensata, quando non suffragata da riscontri oggettivi, perché basata spesso su suggestioni o da operazioni furbesche specie in certi ambienti antimassonici, come quelli tradizionalisti cattolici, evangelici e complottistici. Ma anche perché nulla aggiunge anche in termini di prestigio alla già ricca storia della Massoneria.
Uno dei tanti celebri personaggi della storia recente che viene indicato come "fratello massone" è Martin Luther King.

Chiarisco sin da subito che M. Luther King in vita non fu mai iniziato alla Massoneria.
Sappiamo, però, con assoluta certezza che il padre ed il nonno di Luther King furono Master Mason della Prince Hall.
Sappiamo anche, grazie a diverse testimonianze come quella della moglie Coretta Scott King, che M. L. King sarebbe dovuto essere iniziato alla Prince Hall subito dopo il suo viaggio ad Atlanta del 1968, ma egli morì il 4 aprile dello stesso anno.
In realtà fu il Gran Maestro della Prince Hall, Benjamin P. Barksdale, che nel 1999 fece post mortem Master Mason Martin Luther King.
Si tratta quindi di un riconoscimento postumo, onorifico ed ideale.
Affermare che King sia stato realmente massone è come dirsi calciatori senza aver mai giocato neanche una partitella con gli amici il sabato pomeriggio.
Sicuramente ebbe tutti i numeri per esserlo e rappresenta l'ideale dell'impegno del massone nella società, ma l'essere Massoni è anche qualcosa di più.

samedi 19 novembre 2016

Carl Gustav Jung: Illuminato, Massone o Rosacrociano?



Carl Gustav Jung

Come spesso accade per tante celebrità anche per C. G. Jung in tanti non si sono sottratti al gioco della raccolta delle figurine attribuendogli le più svariate appartenenze.
La prima è quella che fosse un massone.
Leggenda diffusa soprattutto in Italia ed in molti paesi di lingua spagnola.
Numerosi sono infatti i siti anche massonici di lingua spagnola che identificano C. G. Jung come massone. In genere tale identificazione si basa su generiche suggestioni quali aspetti caratterizzanti i suoi studi ed altre circostanze come la sua partecipazione al Circolo Eranos, o meglio a quel ciclo d'incontri voluti a partire dal 1933 da Olga Fröbe-Kapteyn sul Lago Maggiore a cui parteciparono diverse eminenti personalità studiose di discipline diverse ma tutte legate al tema della spiritualità1.
Molto più circostanziata la diceria italiana sull'affiliazione di Jung alla Massoneria, che pare sia stata originata da Francesco Brunelli, di cui mi dicono essere “nonostante il suo ben poco attendibile maestro Ambelain, ...piuttosto prudente e ben informato”. Pare infatti che C. G. Jung fosse affiliato alla Freimaurerloge “Modestia cum Libertate” all'Oriente di Zurigo. Loggia di Rito Scozzere Rettificato.
In realtà da una non poco accurata ricognizione dei siti massonici di lingua tedesca, oltre che svizzeri, non emerge alcuna affiliazione di C. G. Jung alla Massoneria.
Infatti ad esempio tra i personaggi noti aderenti alla Massoneria sul sito della Schweizerische Grossloge Alpina (SGLA), obbedienza a cui la loggia “Modestia cum Libertate” appartiene, vi sono citati Károly Kerényi, noto storico delle religione di origine ungherese, amico e collaboratore di Jung, ed il nonno dello psicanalista svizzero, Karl Gustav, che ne fu anche Grossmeister (G.M.) dal 1850 al 1856, ma non lo psicanalista svizzero2.
Cosa assai singolare e credo assolutamente rivelatrice di una non sua affiliazione alla Massoneria.
Infatti altrimenti non si capirebbe il perché non citarlo quale vanto per una già prestigiosa obbedienza massonica, tanto più che anche lo zio di C. G. Jung, Ernest Jung, è stato Gran Maestro della GLSA tra il 1884 ed il 1890.

Di certo sappiamo che il nonno, Karl Gustav, è stato certamente un eminente massone 3. Meno noto è che questi si convertì al protestantesimo lasciando il cattolicesimo grazie all'influenza di due teologi protestanti Jacob Fries4 e Friedrich Schleiermacher5.
E qui si apre un risvolto interessante.
Johann Sigismund von Jung, zio di Jung, sposò la più giovani delle sorelle di Schleiermacher6, ma pare che fosse anche un Illuminato di Baviera. Nello studio di Hermann Schüttler, Die Mitglieder des Illuminatenordens, 1776-1787/937, compare quale aderente alla nota consorteria per l'appunto un Johann Sigismund Jung8, le cui date di nascita e di morte coincidono con quelle dello zio di Karl Gustav Jung.
A questo punto è difficile pensare ad una semplice coincidenza.
Ma Johann Sigmund Jung fu anche Massone e compare nel piè di lista della Loggia Massonica “Maximilianische vollkommene Einigkeit zur goldenen Sonne” di Monaco.
Come Illuminato pare, se l'identificazione tra i due omonimi è corretta, che non abbia fatto molta “carriera” essendo certo il solo raggiungimento del grado di “Minervale”, uno dei gradi inferiori del "Vivaio", la prima delle tre classi principali in cui era suddiviso il percorso iniziatico. Ebbe come nome iniziatico“Columella” e pare anche “Penelop(e)”.

Se quindi possiamo escludere con una buona approssimazione che Carl G. Jung sia stato iniziato alla Massoneria, sicuramente egli ben conobbe il ruolo importante che ebbe suo nonno Karl Gustav in essa. Possiamo, poi, solo immaginare che egli fosse a conoscenza di una ipotetica affiliazione dello zio di suo nonno, Johann Sigismund, alla confraternita degli Illuminati di Baviera, mentre invece sappiamo che egli ben conobbe come un suo antenato del XVII secolo, Carl Jung di Mainz, fosse un rosacruciano ed un alchimista. Quindi è possibile immaginare che C. G. Jung abbia considerato le tradizioni esoteriche massonica e rosacrociana come parte essenziale della sua eredità ancestrale e spirituale.
Scrive infatti Hereward Tilton, docente di esoterismo tedesco dell'età moderna presso le Università di Exeter, Amsterdam e la Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco:
Fondamentalmente, nella sua autobiografia Jung continua a ricercare le radici del suo destino di fondatore della psicologia analitica al di là di suo nonno. Anche se ciò che realmente pensa è in genere non chiaro su questo punto, Jung suggerisce che discende da un certo dottor Carl Jung di Magonza (m. 1645), che egli ritrae come un seguace nientemeno che del conte Michael Maier, uno dei 'padri' del Rosacrocianesimo.
Immagina, poi, che questo presunto antenato 'paracelsiano' abbia probabilmente conosciuto Gerhard Dorn, che Jung considera come colui che meglio tra qualsiasi altro alchimista si è "cimentato con il processo di individuazione". Jung continua a commentare suggestivamente che "tutto questo non è privo di sicuro interesse" alla luce dei suoi studi sul simbolismo alchemico e la coniunctio oppositorum ('congiunzione degli opposti'). Così Jung si sentì spinto a cercare le domande senza risposta della sua vita e del suo lavoro di psicoterapeuta proprio nel Rosacrocianesimo del Conte Michael Maier e nell'alchimia dei paracelsiani.” 9

Note:

4Jacob Friedrich Fries fu un filosofo, fisico e matematico tedesco. Allievo di Johann Gottlieb Fichte e rivale di Georg Wilhelm Friedrich Hegel ebbe la cattedra di Filosofia e Matematica elementare presso l'Università di Heidelberg.
5Friedrich Daniel Ernst Schleiermacher è stato un filosofo e teologo tedesco. È considerato tra i massimi esponenti della corrente filosofica dell'idealismo insieme a Hegel e Schelling.
6Carl Gustav Jung: Avant-Garde Conservative di J. Sherry, Springer, 25 ott 2010, pag. 10.
7Hermann Schüttler: Die Mitglieder des Illuminatenordens 1776–1787/93. Ars Una, München 1991
8La lista è consultabile presso il sito http://freimaurer-wiki.de/index.php/Mitglieder_des_Illuminatenordens
9Hereward Tilton, The Quest for the Phoenix: Spiritual Alchemy and Rosicrucianism in the Work of Count Michael Maier (1569-1622), Walter de Gruyter, 2003, p. 23. La traduzione, assai libera, è la mia. L'opera di Tilton può essere consultata in http://independent.academia.edu/HerewardTilton .

CAVALCA LA CAPRA (Riding the Goat)





E' un modo di dire tipico della massoneria anglosassone per riferirsi in maniera allusiva e scherzosa all'iniziazione massonica.
I primi rituali massonici si riferiscono a Dio come a "God Of All Things" (tradotto letteralmente in "il Dio di tutte le cose"), per l'appunto semplificato nell'acrostico "G.O.A.T.", che poi nei rituali più a noi vicini diventa "G.A.O.T.U." (Grand Architect Of The Universe), cioè il G.A.D.U.
Invero il "riding the goat" si riferisce anche ad una particolare pratica rituale d'iniziazione che è propria del Royal Arch Purple.
Il candidato iniziato è condotto bendato ad una distanza di quattro o cinque piedi da una "scala", che simbolicamente rappresenta "la Scala di Giacobbe".

At the end of his “ride on the goat” the candidate is rolled up in a bundle and carried in the canvas or sackcloth sheet to the north-west corner of the Chapter room, where he is informed of the consequences of disloyalty to the Royal Arch Purple.



 L'Iniziando, quindi, avanza di due passi e mezzo verso la scala,
Dove i due passi e mezzo, detti "the advancement", sono il numero mistico segreto dell'Ordine e rappresentano simbolicamente le due tribù e mezzo israelite che hanno fatto d'avanguardia d'Israele verso la Terra Promessa.
(Q.”Have you a number?
A. Practical, or mystical.
Q. Mystical?
A. Two, and a half.
Q. What two and a half?
A. The two tribes and a half.
Q. What two tribes and a half?
A. The tribe of Reuben, the tribe of Gad, and the half tribe of Manasseh.
Q. What became of the two tribes and a half?
A. They were restored to their former inheritance on the other side of Jordan in the land of Gilead.”)
Tralasciando parte del susseguente suggestivo rituale ad un certo punto viene aperta alle spalle del candidato una coperta di tela. Gli occhi sono ancora bendati, le braccia incrociate, mentre è in ginocchio su una rappresentazione di una bara.
Gli viene quindi chiesto:
"in chi riponete la vostra fiducia?"
E questo risponde:
"in Dio".
Il nervoso candidato mai si aspetterebbe di essere violentemente spinto all'indietro verso la coperta.
Si apre così una delle esperienze più dolorose ed umilianti della ritualità del Royal Arch Purple.
L'iniziando viene per alcuni minuti brutalmente preso a calci dall'intero capitolo lì riunito.
Questa pratica rituale è detta appunto "cavalcare la capra".
La sua origine pare fosse nei riti degli antichi pre-cristiani con cui si invitava l'adepto a dominare la propria natura inferiore e a superare le spinte egotiche, cioè ad abbandonare i metalli.



Nei paesi anglosassoni poi si utilizza l'espressione "riding the goat" anche per intendere sempre in maniera scherzosa alla tegolatura di un potenziale massone se persona amica e conosciuta personalmente.

I KNOW YOU!
by R. Gould
Don't cover me up - don't take my light
I can tell who you are by day or by night
I can tell by your walk
I can tell by your talk
I can tell by how you stand
Or by the shake of your hand
If you are lost - I know where you can be found
All I have to do is take a look around
I know who you are if you tell me your age
Then I know what conversation we can engage
I can tell if there is a spider on your coat
That you are the man who had to ride the goat
If you can't read or write but you can spell
Then I know you very well
But there is something I want you to know
I am - the son of a widow
If you know from whence I hail
Then you are a man who is truly veiled

samedi 25 juin 2016

LE ORIGINI DELLA MASSONERIA. 10 IPOTESI A CONFRONTO.

Quali sono le origini della Massoneria?
La domanda però va chiarita specificando che per Massoneria nel presente articolo si intende quella nata nel 1717 con la fondazione della Gran Loggia di Londra, cioè quella comunemente detta dei Modern.
Da questa e dalle sue successive evoluzioni nel Continente abbiamo poi quella dei nostri giorni.
Altra accortezza, che il lettore, che non conosce se non superficialmente cos'è la Massoneria, deve avere, è nel fare il distinguo tra ciò che con tale parola intende la gente comune, facendovi rientrare anche ciò che non lo è propriamente come le forme para-massoniche, e ciò che storicamente e concettualmente è tale.
Altro punto fermo da tenere presente è che nelle teorie che esporremo ci si sofferma soprattutto in quella fase storica tra il XVI ed il XVII secolo in cui la Massoneria degli Operativi appare soccombente rispetto a quella degli Speculativi. In tal senso gli Antient non sono proprio gli “Operativi”, cioè i membri delle antiche gilde e corporazioni di mestiere, ma il frutto di un processo storico in cui gli “Speculativi”, si erano già affermati come caratterizzanti la Massoneria loro contemporanea. 


Bassorilievo di Nanni di Banco, Chiesa di Orsanmichele in Firenze

Le ipotesi proposte sono tratte da una libera sintesi del discorso inaugurale del 9 Novembre 2000 di Roeinton B. Khambatta per la Quatuor Coronati Lodge N. 2076, che passa analiticamente e succintamente in rassegna le teorie di 10 studiosi pubblicate sulla celebre rivista di questa Loggia, l'Ars Quatuor Coronatorum.


1 - Harry Carr, la Teoria della transizione” (“Transitional” Theory )

In AQC 81 (1968) Carr ha commentato che sino a lui poco si era analizzato il
    “vasto modello di sviluppo del rituale dalle sue prime fasi fino al momento in cui si è praticamente stabilizzata presso l'Unione delle Grandi Logge nel 1813 e nei decenni successivi ...“ 1
     “... Tale sviluppo è avvenuto in Gran Bretagna fuori dalle corporazione di mestiere e delle fraternità, la cui storia inizia circa 600 anni prima in Inghilterra ... “2

La teoria di Carr si fonda sugli Old Charges, a partire dal più antico noto, quello del 1390,3 fino al XVIII secolo, ma anche sul fatto che all'interno delle comunioni dei massoni londinesi esisteva un gruppo selezionato e separato chiamato “the Acception” (gli Accettati) la cui funzione era quella di “fare” massoni o meglio “Accettati Muratori”.

Egli ha sottolineato ulteriormente l'importanza del modello di sviluppo del rituale di “mestiere” per aggiungere sostanza alla sua tesi, concludendo:

     “Insisto nel dire, tuttavia, che la nostra attuale Massoneria speculativa discende direttamente da quella operativa, le cui origini si possono far risalire alla più antica testimonianza di un'organizzazione tra massoni nel 1356.” 4

In AQC 91 (1978) Carr ha chiaramente definito la sua opinione, ancora una volta:
     'Il passaggio dalla Massoneria operativa a quella speculativa non fu l'acquisizione di una vecchia attività sotto una nuova gestione. Fu la struttura originale, che gradualmente cambiò carattere secondo le esigenze del suo tempo, ma con perfetta continuità in tutto ". 5

2 - Eric Ward, la Teoria della nascita originale (Original Birth Theory )
Ward ha distinto tra l'enfasi di Carr sullo sviluppo del rituale e quello della “nascita” della Massoneria speculativa:

    '(Se il rituale è) ... l'alfa e l'omega della nostra Società, deve sembrare un corollario del tutto naturale che la Massoneria speculativa, come noi la intendiamo, trova anche essa le sue origini a circa seicento anni fa. " 6
Le sue opinioni possono essere così riassunte:

  1. Vi sono non poche prove che i Liberi ed Accettati Muratori di oggi hanno le loro radici nelle corporazioni di mestiere medievali dei costruttori in pietra.
  2. La Massoneria degli Accettati”, come evidenziato, era un cerchio interno delle comunioni massoniche londinesi, ma anche un nuovo “movimento”, emerso nel XVII secolo in Inghilterra, svincolato e non connesso ad attività commerciali. Ward ritiene che dopo i giorni tristi della Repubblica del Commonwealth7 ... "... i nuovi massoni, legati a quel movimento culturale iniziato con la Royal Society, interessato allo sviluppo scientifico, allo studio e la ripubblicazione di libri antichi e manoscritti, presero in prestito la tradizione degli Old Charges (gli Antichi Doveri), ed utilizzarono gli strumenti dei massoni operativi quali strumenti simbolici, come anche adottarono i precetti della Regius MS del 1390 " .
  3. Ci deve essere una distinzione tra il periodo del rituale e quello del “mestiere speculativo”.
  4. La Massoneria in Inghilterra ed in Scozia, prima del XVIII secolo, sono entità ben distinte e caratterizzate da propri modi separati e distinti di sviluppo.

3 - Frederick W. Seal-Coon, la teoria della "Cospirazione degli Amici" (Theory of Conspiracy to Fellowship)

Questa teoria si fonda su un concetto nuovo.
Seal-Coon si domanda se la Massoneria speculativa esistesse già nel XVII secolo e propone ed argomenta elementi di prova da quattro fonti:

  1. Elias Ashmole , un Monarchico8, fu ammesso in una "loggia selvaggia9" a Warrington nel 1646 . (Notizia tratta da una nota di diario. Ward si era già chiesto se questa era proprio una loggia regolarmente costituita, o un incontro di amici per fare massoni "per commissione"10, una procedura già comune, in Scozia. La successiva menzione della Massoneria nel diario di Ashmole è di 36 anni più tardi).
  2. Randle Holme III - fu "fatto" massone in una loggia a Chester nel 1665. Fu questa per davvero una Loggia, o una riunione conviviale di “personaggi altolocati11”, subito dopo la Restaurazione, favoriti dall'assenza della repressione del dittatore Oliver Cromwell?
  3. Robert Plot nella storia naturale del Staffordshire (1686) si riferisce alla "società dei Liberi Muratori" diffusa in tutto il paese.
  4. John Aubrey , nelle Vite (1686) menziona la Fraternity of Adopted Masons o dei Liberi Muratori.

Dopo aver fornito una buona quantità di prove, Seal-Coon riassume che in origine queste ”logge”erano una copertura per le riunioni cospirative di Realisti, che si riconoscevano con segni segreti. Mantenevano un basso profilo durante il periodo del Commonwealth. Riemergono alla luce del giorno con la Restaurazione, e quindi utilizzarono queste “logge” per favorire l'unità, il benessere e la buona volontà. Cambia quindi “qualcosa”, che caratterizza tali consessi per la loro cordialità e socievolezza ed il divieto di discussione di religione e politica.

Perché questi individui decidono di caratterizzare la loro organizzazione prendendo a prestito il simbolismo muratorio? Seal-Coon lo spiega come il prodotto naturale di un crescente interesse per l'archeologia e l'architettura.

4 - Colin Dyer, la teoria del fondamento religioso (The Religious Base Theory )

Influenze scozzesi?
Dyer era molto dubbioso che vi fossero influenze scozzesi nella libera muratoria. Le ragioni che egli dà sono:

  1. Fino all'Unione, Scozia e Inghilterra erano paesi molto “nemici”.
  2. Le Tecniche costruttive in Scozia e Inghilterra erano diverse.
  3. E' assai dubbio che la Massoneria scozzese operativa possa aver influenzato quella inglese speculativa.
  4. Si può ipotizzare che la Massoneria speculativa in Inghilterra si era già affermata entro la metà 1660. (Se Ashmole è stato fatto Massone nel 1646, altri devono esserlo già stati prima di lui).

Influenze religiose

Dopo la rottura di Enrico VIII con Roma nel 1534, non c'era quasi alcun cambiamento dottrinale fino a quando, sotto Edoardo VI (1547), la teologia calvinista è diventata ufficiale. Questo estremismo con Maria I passò all'altro estremo: il fondamentalismo cattolico. 
Con l'avvento di Elisabetta I (1558) la nazione è religiosamente divisa in tre modi: 

a) Una grande maggioranza si conformò ai Trentanove Articoli di Fede della Chiesa d'Inghilterra, cioè gli Anglicani.
b) Altri non avrebbero mai potuto aderire ad una Chiesa con una gerarchia episcopale, rimanendo ai margini, cioè i Puritani.
c) Coloro che erano rimasti fedeli a Roma , divisi tra coloro che erano esteriormente protestanti, ma nel cuore cattolici, e coloro che erano del tutto fedeli alla Chiesa di Roma, i Cattolici.

Dyer ritiene che il concepimento della Massoneria speculativa ha avuto inizio con il regno di Elisabetta I (c. 1560-1580) ed aveva una base religiosa.
     “... (Questa) era una creazione intenzionale, quasi certamente di natura segreta e non era collegata con la muratoria quale arte delle costruzioni o con l'edilizia 12

Poi analizza il Grand Lodge Manuscripit13, che inizia con una invocazione trinitaria. Da ciò conclude che la Massoneria (come la conosciamo) doveva avere una origine cristiana.
Il rituale, fin dall'inizio, è caratterizzata dalla Trinità e non dalla simbologia muratoria. Inoltre, è da notare, che alla fine del XVI secolo tutti e tre i gruppi citati erano Trinitari. (Gli Unitari verranno molto più tardi).

Il duro puritanesimo Cromwelliano si sostituì allo spirito di conciliazione del lungo regno di Elisabetta I. Dopo la Restaurazione nel 1660, quando fu ripristinato il primato della Chiesa Episcopale d'Inghilterra, troviamo riferimenti alle opere di Milton e Bunyan nel rituale massonico. A ciò si aggiunge il fatto che James Anderson era calvinista ed il Desaguliers era discendente di ugonotti francesi.

Neville Cryer14 d'accordo con la tesi di Dyer sottolinea inoltre che il carattere distintivo del Cooke Manuscripit e del Grand Lodge Manuscripit No. 1 non supporta la teoria della transizione. L'inclusione del Tempio di Salomone nel rituale sarebbe stato tratto dalla Bibbia di Ginevra15 e sarebbe quindi d'influenza calvinista.

5 - A. Cosby F. Jackson, la teoria dei Rosacroce (The Rosicrucian Origin 16)
Jackson ha osservato che due confraternite, la Massoneria speculativa ed i Rosacroce, nascono nel giro di pochi anni l'una dall'altra per mano di uomini dalle caratteristiche intellettuali simili. Entrambe avevano obiettivi simili, l'auto-miglioramento ed il misticismo religioso, ed entrambe nascono nel XVII secolo. Il Rosacrocianesimo si diffuse rapidamente con le idee tratte dall'ermetismo alchemico, mentre la Massoneria, le cui idee possedevano un fascino diverso, si sviluppa di conseguenza più lentamente.

Solo due i collegamenti plausibili:

  1. L'importanza della pietà cristiana e dell'auto-miglioramento.
  2. I membri di entrambi gli ordini potevano comparire tra i membri della neonata Royal Society, fondata da gentiluomini di grande cultura.
     

The Goose and Gridiron, il locale presso cui si riuniva una della logge fondanti la Gran Loggia di Londra nel 1717.


6 - A. Geoffrey Markham, la Teoria della Collaborazione (The 'Associate' Theory17)

Geoffrey Markham osserva che dal 1723 nascono e si diffondono “associazioni” di persone non impegnate nella muratoria operativa (the building trade), ma con sfondi conviviali. Sono caratterizzate dal non fare distinguo in base all'età e alla provenienza sociale, dalla ricerca di relazioni armoniose, dalla fedeltà al governo, dall'esclusione della religione e della politica nei loro incontri e dalla pratica della carità (charity) e della solidarietà fraterna. Questi adottarono alcune delle cerimonie e dei paludamenti dei massoni operativi.
Markham si chiede se questa forma di associazione potesse essersi perfezionata già nel 1700, tanto più che le affiliazioni di Ashmole, Plot ed Aubrey indicano l'esistenza di una Massoneria speculativa già qualche tempo prima del 1646.
Egli conclude che quanti si “associavano” per l'edificazione di costruzioni religiose, i donatori (the nobility, la nobiltà), i sostenitori (the gentry, la piccola nobiltà e la borghesia terriera) e le maestranze (the builders, ossia le classi inferiori) potrebbero essersi anche associati tutti in una nuova impresa comune e nobile.

Queste “logge” hanno aperto le loro porte ai non-muratori (i non-costruttori, non-builders) facendoli entrare quali “accettati” (“associate" nel testo).Quando l'edilizia ecclesiastica, specie quella monastica, cessò circa nel 1540 (cioè sotto il regno di Enrico VIII), questi "accettati" poterono divenire “speculativi”, indicandone ulteriormente l' “origine” in epoca elisabettiana.
Markham, dopo aver prodotto una gran quantità di prove ampiamente commentate, afferma in un altro suo scritto:

     '... Si può così vedere la Massoneria non operativa come un amalgama di idee derivanti soprattutto da una associazione su base diffusa di laici con massoni operativi approssimativamente prima del 1540 e, in secondo luogo, ma molto significativa, dalle corporazioni religiose, necessariamente prima della loro estinzione nel 1547.18

7 - Cyril N. Batham, la Teoria delle origini monastiche (Monastic Origins19)

Batham non è d'accordo con la “teoria della transizione” di Carr20. Questi osservava, infatti, che questa teoria si basava sull'idea che alcune persone non attivamente impegnate nella massoneria operativa, cioè nelle attività proprie delle costruzioni, siano state ammesse nelle logge degli operativi. Come le loro tradizionali attività "commerciali" diminuirono, questi “stranieri” sono diventati abbastanza numerosi da essere in grado di prendere il controllo delle logge.
Cambiando completamente gli aspetti operativi, sono stati in grado di cambiare le cerimonie e la “forma” delle logge portandone così gradualmente a compimento l'evoluzione nell'attuale Massoneria non operativa o speculativa.

Batham cita due elementi di prova contro la teoria della transizione:

  1. Ad eccezione delle logge al confine, più scozzesi che inglesi, non ci sono prove di eventuali non-operativi accettati in una loggia operativa in Inghilterra.
  2. Non vi è alcuna prova che una qualsiasi loggia operativa inglese si sia mai trasformata in una non operativa.

Per Batham:
     '... (Quando l'Inghilterra stava emergendo dal Medioevo e nasceva una nuova società) c'erano all'interno degli ordini religiosi cerchi ristretti composti da senior e fratelli apprendisti21. Con lo soppressione dei monasteri voluta da Enrico VIII nel 1538, seguita dall'incameramento dei beni delle confraternite religiose alla Corona nel 1547, alcuni di questi sopravvissero come cellule segrete fino alla fine del XVI e l'inizio del XVII secolo.

Quando le condizioni divennero più favorevoli dopo la Restaurazione, riemersero, si ampliarono e si evolsero nella forma della Massoneria speculativa a noi oggi nota. I segni accuratamente custoditi delle società segrete furono parzialmente incorporati nel nuovo cenacolo.

E conclude:

     “Non posso dimostrarlo ... non v'è prova della teoria di transizione, né per qualsiasi altra teoria sulle origini massoniche che è stata suggerita di volta in volta.”

8 - Cyril Richard S. E. Sandbach, la teoria evoluzionista (the Darwinian Concept22)

Nel suo solito modo erudito e logico Sandbach considera il “come, quando, dove, chi e perché” delle origini della massoneria:

  1. I muratori operativi offrirono un luogo sicuro, al riparo dal tradimento e dalle persecuzioni dei nemici, a chi possedeva i loro segreti segni di riconoscimento. Questo “porto sicuro” potrebbe essere stato esteso anche a coloro che volevano essere “fatti” muratori (la cosiddetta '”Teoria del passaporto”).
  2. All'incirca nel 1690 l'Illuminismo (the Age of Reason) stava sorgendo, una società più libera e aperta si stava formando, il confronto più libero può aver spinto i massoni “Accettati” ad emanciparsi dalle vecchie “organizzazioni massoniche”.
  3. Il “movimento massonico” alla fine del XVI secolo, può anche essere stato influenzato da fattori religiosi che portano alle domande sul “perché” ed “in quale forma” le logge massoniche sono sopravvissute nel XVI secolo.
  4. Nel mondo dell'evoluzione sociale (come nell'evoluzione darwiniana) gli eventi sono più spesso modellati dalle circostanze, sociali e ambientali, piuttosto che da quelle politiche.

L'unico commento possibile è che in “L'origine delle specie"  Darwin spiega come le singole specie si evolvono, ma non come nuove specie si originano. La “speciazione” rimane anche ai giorni nostri un profondo mistero.

9- Michael Spurr, la Teoria dell'Età dei Lumi (The 'Age of Enlightenment23)

Spurr ha suggerito che ci fosse un "doppio senso di circolazione" ("two-way traffic") fra i principi della Massoneria e gli ideali dell'Illuminismo. Questi erano i concetti di fratellanza, d'uguaglianza, di rispetto per la legge patria, di fedeltà al Re e nella credenza in un Essere Supremo, cosa anche precedentemente indicata da Markham24.

Questa teoria però descrive l'aspetto evolutivo della Massoneria, ma in realtà pare non spiegare la sua origine.

10 - Michael Baigent, la Teoria della Royal Society (the Royal Society Theory) 

Baigent afferma: 
There is no Origin ... It is a mythical beast.”25

Nella forma attuale la Massoneria ha inizio precisamente nel XVII secolo. In verità, è un prodotto esclusivo delle circostanze e del pensiero dell'epoca, una sintesi delle multiforme idee e percezioni suscitate dalle convulsioni religiose, filosofiche, scientifiche, culturali, sociali e politiche del mondo occidentale. Il Seicento fu un periodo di mutamenti cataclismatici e fu in risposta a questi mutamenti che la Massoneria si cristallizzò. Era una sorta di adesivo, collante che doveva servire a tenere insieme, i diversi elementi e componenti di un mondo, di una visione del mondo che si stava frantumando e che la Chiesa Cattolica non era più in grado di unificare.26
Insomma considera rilevante la connessione tra i massoni speculativi con il pensiero ermetico e con l'establishment della Royal Society di Londra.

Tuttavia, nel 1660, con la restaurazione della Massoneria esso (il Consiglio degli Invisibili) divenne la Royal Society sotto il patrocino degli Stuard. Per i ventotto anni successivi, il Rosacrocismo, la Massoneria e la Royal Society non soltanto si sarebbero sovrapposti, ma sarebbero stati praticamente indistinguibili tra loro”27

In seguito i Massoni hanno sottolineato costantemente l'assenza di qualsiasi interesse o legame politico da parte dei loro predecessori. Continuano a ripetere che la Massoneria è stata apolitica sin dall'inizio. Noi sosteniamo, invece, che questa posizione è venuta in un secondo tempo e che la Massoneria del XVII secolo – e di gran parte del XVIII secolo – era politicamente impegnata. Affondava le sue radici in famiglie e gilde legate da un vincolo di antica fedeltà agli Stuart e alla monarchia Stuart. Era discesa dalla Scozia fino in Inghilterra sotto gli auspici di Giacomo I, un re scozzese che era egli stesso massone. I vecchi Statuti Sinclair riconoscono esplicitamente il patronato e la protezione della Corona.”28

In breve, quindi, la Massoneria , durante la la guerra civile e il Protettorato, non rinnegò mai la sua adesione alla Monarchia Stuart. Si limitò ad essere prudentemente in silenzio, ma dietro questo silenzio gli antichi vincoli rimasero intatti e ben saldi. E' non certo per coincidenza che nel 1660, con la restaurazione degli Stuart e l'ascesa al trono di Carlo II, la Massoneria – sia direttamente che attraverso la Royal Society – ebbe ciò che le aspettava”.29

...la Massoneria dell'epoca (XVII secolo) può essere definita una fusione di tradizioni filtrate attraverso la Guardia Scozzese e le famiglie nobili scozzesi come i Lindsay e i Seton; di “chimica” o “alchimia” e “rosacrocismo” filtrati oltremanica dal continente; e dalla gamma d'interessi scientifici e filosofici che prevalevano nel Collegio invisibile e successivamente nella Royal Society”.30

Colonna ofitica, Duomo di Trento.


Note:
1'600 years of Craft Ritual', Carr, H., AQC 81. E' evidente che il Carr si riferisce ai rituali della massoneria inglese.

2Op. cit., p 200.

3Il riferimento è al Poema Regius il più antico documento massonico.

4Loc. cit.

5Carr, H., A QC 91 (1978)

6'The Birth of Freemasonry'. Ward, E., AQC 91 (1978).

7Si riferisce al periodo delle guerre civili nelle Isole Britanniche del XVII secolo e all'instaurazione Commonwealth of England o Repubblica inglese che ebbe il suo apogeo con la dittatura di Oliver Cromwell.

8 Nel senso di legittimista stuardista.

9Nel testo originale “occasional lodge”.

MAKING A MASON AT SIGHT di Bro. Wildey E. Atchison, Colorado

The prerogative of the Grand Master to make Masons at sight is described by Dr. Albert Mackey as the eighth of the Twenty-Five Landmarks of Free Masonry. To quote Dr. Mackey:
"It is a technical term, which may be defined to be the power to initiate, pass and raise candidates, by the Grand Master, in a Lodge of Emergency, or as it is called in the Book of Constitutions, 'an Occasional Lodge,' specially convened by him, and consisting of such Master Masons as he may call together for that purpose only; the Lodge ceasing to exist as soon as the initiation, passing, or raising has been accomplished, and the Brethren have been dismissed by the Grand Master.
"In 1731, Lord Lovell, being Grand Master, he 'formed an Occasional Lodge at Houghton Hall, Sir Robert Walpole's House in Norfolk,' and there made the Duke of Lorraine, afterwards Emperor of Germany, and the Duke of Newcastle, Master Masons.
"The initiation, passing and raising of Frederick, Prince of Wales, in 1737, was done in an 'Occasional Lodge,' over which Dr. Desaguliers presided, but this cannot properly be called a 'making at sight,' because Dr. Desaguilers at the time was a Past Grand Master, and not the actual Grand Master at the time. He most probably acted under the dispensation of the Grand Master, who at that time was the Earl of Darnley.
"In 1766, Lord Blaney, who was then Grand Master, convened an 'Occasional Lodge,' and initiated, passed and raised the Duke of Gloucester.


10Nel testo originale “a meeting of friends for making masons 'by commission' “.

11Nel testo “leading tradesmen”.

12Some Thoughts on the Origin of Speculative Masonry, Dyer, C., AQC 95 (1982)

13 Il Grand Lodge Manuscript No. 1 appare inspiegabilmente negli Old Charges di Hughan del 1632, che G. W. Speth, uno degli studiosi che ne cura la pubblicazione, attribuisce alla mano del Rev. Woodford, collaboratore di Hughan. Il rotolo di pergamena è datato, non casualmente, il 25 dicembre 1583.
La Gran Loggia Unita d'Inghilterra lo acquistò nel 1839 per venticinque sterline dalla signorina Sidall, la pronipote della seconda moglie di Thomas Dunckerley.
La grafia è compatibile con la data del 1583, anche se il linguaggio appare più antico, tanto che Henry Jenner ipotizzò che fosse stato copiato da un originale di almeno un secolo più vecchio.
Il contenuto della Grand Lodge Manuscript No. 1 è molto simile a quello Dowland, con solo piccole modifiche. Anche in questo caso, gli “Antichi Doveri” assumono la forma di un giuramento su un libro sacro.


14Op. cit., Cryer, N.

15La Bibbia detta di Ginevra fu la prima traduzione del testo biblico in inglese. Ebbe notevole diffusione ed un ampio successo tanto che non solo drammaturghi come Shakespeare o Marlowe ne trassero numerose citazioni per le loro opere ma addirittura la lingua inglese gli è debitrice di molti modi di dire. La Bibbia di Ginevra fu realizzata da un gruppo di rifugiati che lasciarono l’Inghilterra per motivi religiosi, sottraendosi alla persecuzione e ad una possibile condanna a morte quando, nel 1553, salì al trono la cattolica Maria Tudor. Questi eruditi vennero accolti dalla comunità calvinista di Ginevra. Qui vi era un’affermata attività tipografica ed un notevole interesse per la lettura, che rendevano Ginevra il luogo ideale per la traduzione e l’edizione del testo biblico. La Bibbia di Ginevra, tradotta da William Whittingham e dai suoi assistenti, fu pubblicata nel 1560.


16'Rosicrucianism and its effect on Craft Masonry', Jackson, A.C.F., AQC 97 (1984).

17'Characteristics and Origins in Early Freemasonry', Markham, A.G., AQC 100 (1987).

18'Further Views on the Origins of Freemasonry in England', Markham, A.G., AQC 103 (1990).

19'The Origin of Freemasonry (A new Theory)', Batham, C.N., AQC 103 (1990).

20'600 years of Craft Ritual', Carr, H.

21E' noto come nell'Europa cattolica fossero diffuse congregazioni religiose di mestiere come quelle dei muratori, dei taglia pietre o dei sarti. Ma più interessante ed attinente alle considerazioni del Batham è il ruolo avuto dall'ordine benedettino nella nascita della “massoneria degli operativi”. Noto è il ruolo che ebbe l'ordine nella conservazione del sapere dopo il crollo del mondo antico. I Benedettini però non si limitarono alla conservazione del sapere, ma anche alla sua trasmissione ed utilizzo. I Benedettini furono i grandi costruttori nell'alto medioevo dell'Europa Occidentale. Non solo edifici di carattere religioso, come le grandi cattedrali romaniche, le chiese o i conventi, ma anche opere profane come ponti, mulini o bonifiche. All'interno dell'ordine vi erano, come le fonti paiono attestare, i Frères de metier, dei volontari, legati a questo a vita o a tempo determinato. Da qui è facile immaginare come appresa l'arte si siano organizzati in forme associative legate all'ordine, come gli Enfants du Pére Soubise o gli Enfants de Salomon (quest'ultimi si presuppone da taluni legati ai cavalieri templari, anch'essi una derivazione della grande famiglia benedettina).

22'Origin of Species -The Freemason', Sandbach, R. AQC 108 (1995).

23'Freemasonry, Hermetic Thought and the Royal Society of London', Baigent, M., AQC 109 (1996).

24'Characteristics and Origins in Early Freemasonry', Markham, A.G. ed anche "Freemansonry - Child of Enlightenment? Or vice versa?"

25'Non vi è alcun origine ... Si tratta di una bestia mitica” da 'Freemasonry, Hermetic Thought and the Royal Society of London', Baigent, M., AQC 109 (1996).


26Michael Baigent e Richard Leigh, Origini e storia della massoneria. Il Tempio e la Loggia, Newron Compton ed. s.r.l., 2011

27Op. Cit.

28Op. Cit.

29Op. Cit.


30Op. Cit.