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vendredi 19 mai 2023

I DODICI PUNTI DELLA MASSONERIA

 



Ogni MM conosce i "Cinque Punti della Fratellanza" (Five Points of Fellowship) , i quali riassumono in cinque punti simbolici l'essenza della dottrina della fratellanza massonica. 

Meno noti ai più, invece, i "dodici punti originali"  della massoneria 

Nelle Antiche Costituzioni, come spiegato nel manoscritto di Halliwell o Poema Regius, ci sono quindici regolamenti, chiamati punti:


"Fifteen artyculus there they soughton And fifteen poyntys there they wrogton".


(Quindici articoli lì hanno individuato e quindici punti lì hanno lavorato). 


Ma la mia traduzione, in verità, non rende pienamente il duplice senso di questo verso del Poema Regius. 

Infatti "wrogton"  è una forma arcaica del passato e del participio passato del verbo "to work". 

Esso può quindi essere inteso come l'impegno in un'attività fisica o mentale al fine di ottenere un risultato, così il "lavoro"  a cui si allude nella citazione del Poema Regius diventa chiaro alla luce di quanto espresso nell'opera di Phillips, "New World of Words", pubblicata nel 1706, in cui si definisce il punto (the point) come la ratio o una questione principale. 

Ma ha anche un altro possibile significato denso di suggestioni simboliche e metaforiche proprie dell' antica tradizione latomistica. Quel "lavoro" può essere anche inteso come quello specifico di una maestranza all'opera nella propria arte o mestiere. In tal senso rimanda all'opera di un muratore operativo quando individua le cuciture di un muro e ne riempie le fessure lasciate nella posa di mattoni o pietra , completando così la struttura.


All'origine dell'antica massoneria speculativa vi erano "twelve original Points" (dodici punti originali) nella tradizione massonica, la cui memoria fu però mantenuta dalla Gran Loggia Unita d'Inghilterra al tempo della riconciliazione del 1813:


"Nella massoneria ci sono dodici punti originali, che formano la base del sistema e comprendono l'intera cerimonia di iniziazione.

Senza l'esistenza di questi punti, nessun uomo è mai stato, o può essere, legalmente e sostanzialmente ricevuto nell'Ordine. 

Ogni persona che diventa un massone deve passare attraverso queste dodici forme e cerimonie, non solo in primo grado, ma in tutte le successive". 


Questi dodici punti o aspetti salienti del rito erano: 

opening, preparation, report, entrance, prayer, circumambulation, advancing, obligation, entrusting, investiture, placing in the northeast corner and closing 

e ciascun di questi punti era simboleggiato da una delle dodici tribù di Israele (vedi nota) o meglio collegati  ai dodici figli di Giacobbe e rappresentano ciascuna simbolicamente il percorso del recependario durante la cerimonia di iniziazione. 

I dodici punti originali non furono mai introdotti negli Stati Uniti e ora non sono più utilizzati in Inghilterra, sebbene le cerimonie che caratterizzano la massoneria inglese siano parte integrante di molti dei più diffusi rituali massonici.




Nota, riferimenti biblici (King James Version):


1. Opening

salms 33: 18

 Gen. 34: 15

Isaiah 6: 1-4 1 

I Peter 3: 12


2. Preparation

Gen. 29: 33 

Gen. 34: 25, 26

Num. 26: 12-14


3.Reporting

Gen. 29: 34

Gen. 34: 25-30

Gen. 46: 11 1 

Gen. 49:5-7


4.Entering: 

Gen. 29: 35 

Gen 35: 23 

Gen 37: 26,27

Gen. 43:29

Gen. 49: 8-12 

Deut. 33: 7 

Num. 26: 19-22 

Matt. 1: 3-16


5. Prayer

Gen. 30: 20

Gen. 49: 13

Judges 1: 30 1 

I Chron. 12: 33


6. Circumambulation

1 Gen. 49: 14, 15

Deut. 33: 18,19


7. Advancing

Gen. 30: 6

Gen. 49: 16-18

Deut. 33: 22 

Jdgs. 18: 1, 2


8. Obligation

Gen. 49: 19

Deut. 33: 20 

Judges 11: 30, 31


9. Intrusting

Gen. 30: 13

Gen. 49: 20


10. Investiture

Gen. 30: 8

Gen. 49: 21

Deut. 33: 23


11. Placing

Gen. 30: 22-34 

Gen. 37Gen. 41

Gen 49: 22-26


12. Closing

Gen. 35: 16-20 

Gen. 42: 4

Gen. 49: 27

lundi 8 mai 2023

LA COSTITUZIONE DELLA GRAN LOGGIA DI LONDRA FU INVENZIONE TRUFFALDINA?

 


Rispondo a Maurizio Nicosia, che, nel mio thread fb su Newton, giustamente mi faceva notare che "la diatriba tra Ancients e Moderns è successiva al 1730, e nasce per l'inversione di parole, segni ecc. operata dai Moderns a seguito della pubblicazione _Masonry dissected_ di Prichard".

Infatti è così!

Tale diatriba si sviluppa proprio in questo periodo, ma faccio osservare che essa è tra due Gran Logge, quella dei "modern" e quella degli "antient", entrambe organizzazioni che erano ben lontane dai primitivi ed originari "conventi" muratori e massonici.

Infatti gli stessi antient si strutturano in una organizzazione che le mitiche "old St.John's" non conoscevano, cioè in Gran Logge e logge "strutturate" e permanenti 

Non dobbiamo, però, farci ingannare dalla struttura organizzativa della muratoria scozzese, perché non aveva esempi analoghi né in Inghilterra né in Irlanda.

Tale struttura era il frutto di un intervento statale sulle organizzazioni di mestiere, perché si riteneva la loro "arte" una risorsa nazionale che la corona scozzese intendeva tutelare e al contempo controllare.

Ed in tale ottica vanno considerati i cosiddetti Statuti Schaw, voluti da William Schaw, Maestro dei Lavori ( Maistir of Wark ) e Supervisore Generale ( Generall Wardene ), un funzionario del Re di Scozia, quindi, e non un "massone", tanto meno un Gran Maestro della muratoria scozzese, così come non lo furono neanche i Sinclair, che ne furono solo temporaneamente "patroni".

Si creò così una struttura parallela alle gilde, o corporazioni di mestiere, nel quale erano inquadrate le maestranze attraverso una regolamentazione funzionale e gerarchica delle logge massoniche su base territoriale. 

Infatti anticamente i liberi Muratori costituivano funzionalmente e temporaneamente le proprie logge presso ed in occasione di importanti cantieri.

Con gli Statuti Schaw non sono più temporanee, a differenza di quelle descritte negli Antichi Doveri, ma permanenti ed assegnate ad una specifica area geografica.

Cosa questa assolutamente non vera per l'Inghilterra del XVII e XVIII secolo sino alla fondazione della Gran Loggia di Londra del 1717.

Ed è qui che spesso si crea un fraintendimento in molti cultori di storia della Massoneria, quando affermano che la Gran Loggia londinese fu voluta e promossa da 4 logge preesistenti.

Nella Londra del tempo di strutturato organizzativamente esistevano solo le corporazioni di mestiere, compresa quella muratoria. 

Difatti le logge si "formavano" occasionalmente e temporaneamente, tant'è che le presunte 4 logge fondanti la prima Gran Loggia, prendono il nome dai locali presso cui i "massoni" usualmente si riunivano e non avevano un vero nome proprio come sarebbe logico per una organizzazione permanente.

Le stesse testimonianze documentali sopravvissute ci danno conforto in questa nostra opinione. 

Un noto esempio  è quello del diario di Elias Ashmole , il quale fu ammesso a Warrington nel 1646,  in quella che the Book of Constitutions definisce posteriormente come "an Occasional Lodge", cioè  "una loggia selvaggia", ma che al tempo era il modo comune di riunirsi dei "massoni", proprio perché non esisteva una "struttura" permanente.

Quindi rispondendo a Nicosia:

 in realtà, cosa poco conosciuta, ma ben documentata, le controversie sulla legittimità della Gran Loggia di Londra iniziarono già al tempo della sua costituzione. 

Era una innovazione nel panorama massonico, proprio perché infrangeva una antichissima tradizione consolidata.

Ma la polemica non fu soltanto incentrata sulla sola innovazione organizzativa. Le critiche riguardarono anche e soprattutto le modalità di costituzione anche dal punto di vista della legittimità delle presunte "logge" costituenti la Gran Loggia londinese.

Da questo aspetto gli ambienti massonici "tradizionali" del tempo le considerarono "dubbie", se non addirittura assolutamente truffaldina per almeno una di esse.

samedi 20 février 2021

IL RITRATTO DI COSIMO I DE' MEDICI: LA NASCITA DELLA MASSONERIA IN EUROPA CONTINENTALE.


Cosimo I de' Medici in un affresco del Palazzo delle Signoria in Firenze di Giorgio Vasari, che lo ritrae con i suoi artisti. 

Un particolare di questo affresco attrae la nostra attenzione:

nella mano sinistra il primo Gran Duca di Toscana stringe una squadra ed un compasso. 

Cosa significa?

Oggi, guardando una tale simbologia, specie in certa letteratura di genere o sulla rete, non mancherebbero certamente coloro che potrebbero azzardarsi ad ipotizzare una appartenenza massonica di Cosimo I.

In fondo avviene già con immagini pubbliche di personaggi famosi, dove si interpretano, o meglio si spacciano, come massoniche strette di mano o particolari gesti, attribuendo quindi a tali personaggi le più disperate appartenenze a cominciare proprio da quella massonica.

Sappiamo che Cosimo I fu un grande mecenate delle arti e delle scienze, oltre che un iniziato all'esoterismo rinascimentale, e che fu promotore di una grande attività edilizia sia a Firenze che nel resto dei suoi possedimenti. Ed è proprio a quest'ultima attività che probabilmente in molti ricondurranno gli strumenti propri dell'arte dei costruttori con cui è ritratto in questo affresco, cioè la squadra ed il compasso. 

Ma questa, che non è affatto una lettura erronea dell'affresco, è però parziale.

Manca ancora un tassello importante.

Cosimo I promosse la formazione della Compagnia e dell'Accademia delle Arti e del Disegno, delle cui fu patrono.  

Una era una vera e propria corporazione di mestiere, erede della “Compagnia del glorioso messer Santo Luca Evangelista”.

Questa nasce nel 1340 organizzando inizialmente i pittori (prima inquadrati in quella degli speziali e medici), ma poi si aprì anche a scultori, battilori, orefici, miniatori, intagliatori, sargiai, sellai, coreggiai e tanti altri artefici appartenenti alle corporazioni più diverse.

L'altra, l'Accademia, composta dai più importanti esponenti dell'arte e del cenacolo artistico raccolto intorno al Gran Duca, era l'organismo ristretto che governava la Compagnia, ma anche di coordinamento e supervisione delle attività artistiche e delle opere pubbliche.


Simboli muratori sulla lastra di una tomba di un maestro di una corporazione belga.


Avrà anche compiti di scuola e formazione.

“Erano ammessi a far parte della Compagnia e dell’Accademia non solo gli scultori e i pittori fiorentini, ma anche tutti coloro che potevano dimostrare di essere artisti provetti sebbene di un’altra nazione. Ogni candidato al posto di accademico doveva presentare una sua opera che rimaneva proprietà dell’Accademia. Le tasse per gli iscritti erano di lire due l’anno per gli accademici e di lire una per il corpo della Compagnia.

Oltre a queste disposizioni l’Accademia era votata all’educazione dei giovani e a formare una sorta di moderna università dell’arte. Ogni anno, tra gli accademici si sarebbero dovuti eleggere tre maestri per la pittura, la scultura e l’architettura destinati a insegnare ai ragazzi più promettenti le ‘Arti del Disegno’. Inoltre le era fatto obbligo di sostenere economicamente gli allievi più meritevoli ma privi di mezzi, e di proporli a membri della Compagnia. A supporto dell’attività didattica doveva essere formata una raccolta di libri, disegni, modelli e di tutto quanto atteneva alle arti. Oltre agli insegnamenti impartiti nelle botteghe furono previste e organizzate lezioni di matematica, geometria, prospettiva e di architettura fondate sulla lettura dei testi di Euclide e di Vitruvio. ” (1)


Nel 1784 la vecchia accademia fu riformata divenendo l'Accademia di belle arti di Firenze.

Patronato quello di Cosimo I de'Medici, per diversi aspetti molto simile a quello che ebbero i sovrani scozzesi sulla massoneria scozzese (ma anche i Sinclair). Istituzione, quella del patronato, che a molti sprovveduti, ha fatto parlare di una gran maestria dei sovrani scozzesi o dei Sinclair, prendendo fischi per fiaschi.

È quindi i simboli dell'Arte in questo affresco sono riferibili anche a questo ruolo di patrono del sovrano toscano della compagnia e delle Arti.

Ma manca ancora una lettura di questa allegoria.

Quegli strumenti che Cosimo I stringe nella sua mano sinistra sono proprio quelli di un "architetto", cioè di chi progetta e dirige una costruzione. Non a caso sono anche gli strumenti con cui è ritratto il Cristo-Logos, cocreatore o prima emanazione divina, che è anche il Principio ordinatore-legislatore del Cosmo.

 Molto più semplicemente l'affresco del Vasari celebra l'apoteosi di Cosimo I de Medici quale "creatore" del nuovo stato, il Granducato di Toscana, e quale origine di un nuovo ordine politico. Così la squadra ed il compasso nella sua mano sinistra rimandano al Cristo Re ed Architetto, Principio Ordinatore del Cosmo, di cui Cosimo diventa riflesso terrestre.

Ma detto questo non possiamo esimerci dal fare ulteriori considerazioni, che traggono spunto proprio dall'argomento trattato.

Abbiamo accennato a come i sovrani scozzesi fossero patroni delle corporazioni di mestiere come quelle muratorie, considerate delle vere e proprie risorse nazionali, delle quali il sovrano si assicurava così il controllo ed il governo.

Per capire basti pensare a ciò che avverrà qualche tempo piu tardi con la diffusione del mercantilismo, che considerò le maestranze e le competenze tecniche delle vere e proprie risorse strategiche nella conquista dei mercati, tanto che ministri come il Colbert, non esitarono non solo a favorire l'immigrazione di artigiani, artisti e tecnici, ma anche ad organizzare veri e propri rapimenti per carpirne le conoscenze.


La costruzione del Tempio Malatestiano, Basinio da Parma, Hesperis, 1462-1464 circa, Paris, Bibliothèque de l’Arsenal,


Ciò che avviene in Scozia con gli Schaw Statutes è una profonda e sistematica riorganizzazione della vecchie corporazioni medievali a base locale in una organizzazione nazionale accentrata e su più livelli a servizio della Corona, sotto il suo patronato, e guidata dal “Master of Works” e “General Warden of the master stonemasons”, ovvero al tempo dallo stesso William Schaw.

È il presupposto, che ci permette di dire senza equivoci, come il caso scozzese sia l'unico certo in cui vi sia stato un passaggio e diretto tra l'antica muratoria e la moderna massoneria, che si concluderà nel 1736 con la costituzione della Grand Lodge of Antient, Free and Accepted Masons of Scotland.

Cosa che invece è solo una ipotesi, non molto fondata, per le analoghe massonerie inglesi ed irlandesi.

In Toscana con il quasi coevo Cosimo I avviene qualcosa di apparentemente simile, ma anche paradossalmente molto diverso.

Il Gran Duca di Toscana non costituisce una organizzazione “nazionale” come quella scozzese, ma, su consiglio del Vasari, si limita a rifondare una nuova corporazione di mestiere e a dotare la stessa di una “scuola”, cioè l'Accademia, di cui primo primo “Padre e maestro delle arti” fu Michelangelo Buonarroti.

E quindi sorge spontanea una domanda: perché la “Massoneria”, malgrado una antica tradizione muratoria comune a tutti il continente europeo, nasce proprio nelle Isole Britanniche e non altrove?

Una prima risposta ce la dà il rev. Jacob Watson in un discorso del 1794 nella Loggia di San Giovanni di Lancaster:

"Masonry, though it derives its name from scientific, and its badges from operative architecture, comprehends the whole circle of arts and sciences; it has been the depòt of learning in all fomer ages. A lodge is, in foreign countries, eminently styled an Accademia" (2).

In pratica se sin dal XVI secolo si osserva nelle Isole Britanniche la nascita di organizzazioni che simbolicamente fanno propria quella che era l'operatività muratoria e che diventano "Centro di Unione" di tradizioni eterogenee fra loro, sul continente, invece, queste “tradizioni esoteriche” erano organizzate diversamente e si palesavano anche nella forma di Accedemie.


Codex Vindobonensis 2554, f.1 verso; Österreichische Nationalbibliothek; Wien
Cristo Architetto, 1220-1230 


Quando la massoneria dei Modern arriverà sul continente vi sarà un'incredibile opportunità per questi ordini, società e tradizioni esoteriche di manifestarsi attraverso di essa, come è anche possibile dire il contrario e cioè che la massoneria si appropriò di queste tradizioni o meglio si ricollegò idealmente ad esse, così come aveva già fatto con la muratoria delle antiche corporazioni di mestiere.

Contestualmente, infatti, molti cenacoli esoterici nel continente cessano apparentemente di esistere.

Possiamo così immaginare che in realtà si siano piuttosto innestate nella Massoneria, allora non ancora colpita da scomunica, facendo proprie le “forme” della Massoneria, oppure, anche, che si siano invece “occultate” facendo della nascente massoneria in taluni casi una sorta di “cerchio esterno”.

Ma l'aspetto importante di tutto ciò è che la Massoneria, quale strumento aggregativo, aveva potenzialità che quelli vecchi non avevano: la possibilità di contare su un circuito internazionale istituzionalizzato sin allora inimmaginabile.

Quindi non è un caso che con la diffusione della Massoneria "britannica" in Europa continentale gli altri "contenitori" meno funzionali, meno ecumenici, meno organizzati e collegati internazionalmente, fossero abbandonati.


L'emblema di una corporazione, Italia XV secolo.



NOTE:

(1) da “3 Gennaio 1563: nasce l’Accademia delle Arti del Disegno” di Luigi Zangheri.

 (2) dr. Hemming, Masonic Essayist, p. 239, London, 1797.